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Paolo Mascaro

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LAMEZIA TERME – Camera di consiglio fissata per il 14 luglio in Cassazione (sezione civile) per discutere del ricorso avanzato dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro avverso la sentenza di secondo grado che aveva respinto, dichiarandolo improcedibile, il reclamo del pubblico ministero relativamente alla richiesta di incandidabilità nei confronti del sindaco di Lamezia Paolo Mascaro. Ne danno notizia gli avvocati Dina e Bernardo Marasco, difensori di Mascaro.

La Cassazione dovrà decidere se rifare un nuovo processo d’appello (civile) per la richiesta di incandidabilità (ricorso Procura della Repubblica di Lamezia) nei confronti del sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, avanzata dal ministero dell’Interno e dalla Procura della Repubblica di Lamezia in relazione allo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia per infiltrazioni mafiose (quando Mascaro era sindaco poi rieletto a novembre 2019) confermato definitivamente dal Consiglio di Stato.

Il ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da parte della Procura generale di Catanzaro fa infatti riferimento alla sentenza numero 50/2019 (ricorso ministero dell’Interno che comunque ha già proposto ricorso in Cassazione) pronunciata lo scorso 6 novembre dalla Corte d’Appello, che aveva dichiarato Paolo Mascaro candidabile, ma si riferisce alla sentenza numero 51/2019 con cui questa era stato dichiarato improcedibile il reclamo presentato dalla Procura di Lamezia Terme.

Sono due, infatti, i ricorsi contro Mascaro, uno del ministero (pendente in Cassazione) e uno della Procura della Repubblica di Lamezia che, tramite la Procura generale, ha contestato le scadenze dei termini entro le quali doveva essere presentato il reclamo. Il 21 gennaio 2019 la Corte d’Appello fissava tale termine al 15 febbraio 2019 per la notificazione del ricorso presentato dal procuratore di Lamezia Terme. Il Pm del Tribunale di Lamezia Terme, non essendo venuto a conoscenza dell’ordinanza, depositava il 7 marzo del 2019 un’istanza e chiedeva di essere riammesso nei termini per procedere alle notifiche.

La Corte concedeva questo termine fino al 20 settembre 2019. La Procura Generale di Catanzaro, come si ricorderà, hsa chiesto alla Cassazione che la “sentenza venga annullata con ogni conseguente statuizione” chiedendo il ritorno in appello davanti ad un nuovo collegio di giudici, ritenendo, il pm, che “l’inosservanza del termine originariamente assegnato per la notificazione del ricorso e del decreto presidenziale di fissazione di udienza non avrebbe potuto giustificare la dichiarazione di improcedibilità del reclamo, comportando unicamente la necessità dell’assegnazione di un nuovo termine”.

E che pertanto – per la Procura sono state “disattese le eccezioni preliminari sollevate dal controricorrente Mascaro”, chiedendo quindi alla Cassazione “il rinvio alla Corte di Appello di Catanzaro in diversa composizione”. Come si ricorderà, la richiesta di incandidabilità nei confronti dell’attuale sindaco di Lamezia è stata rigettata sia in primo grado (tribunale di Lamezia) che in secondo grado, mentre invece è stata accolto in primo e in secondo grado per gli ex consiglieri comunali Pasqualino Ruberto e Giuseppe Paladino (che hanno avanzato ricorso in Cassazione). La vicenda, quindi, è tutt’altro che chiusa.

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