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CATANZARO – Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, dopo avere annullato, nel settembre scorso, i sequestri disposti dal Gip nei confronti dell’imprenditore Vittorio Macchione, architetto di Nocera Terinese, e delle figlie Claudia Macchione e Rossella Macchione, ha ora annullato anche le misure personali applicate agli stessi escludendo l’astratta ravvisabilità dei reati addebitati agli indagati nonché i gravi indizi di colpevolezza.

Ai tre, indagati per truffa aggravata e riciclaggio, nell’agosto scorso i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, eseguendo un’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Lamezia Terme, avevano notificato un provvedimento cumulativo di divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, di svolgere attività imprenditoriali, di ricoprire uffici direttivi di società, sia di capitali che di persone, e di svolgere attività professionali per le quali è necessaria l’iscrizione in albi professionali per un periodo di dodici mesi (LEGGI).

Lo stesso provvedimento era stato emesso nei confronti di tre imprese (Rogical S.r.l., con sede a Lamezia Terme, proprietaria dell’Hotel Mondial di Nocera Terinese; Architetto Cardillo S.r.l.s., con sede in Falerna; Sviluppotek S.r.l., con sede a Nocera Terinese), destinatarie di un sequestro preventivo per un valore pari a quasi 415mila euro.

La Guardia di Finanza aveva passato al setaccio le pratiche di finanziamento transitate per il Dipartimento “Turismo, Spettacolo e Beni Culturali” della Regione Calabria, individuando anomalie in quella della Rogical S.r.l., che aveva ottenuto un finanziamento per ristrutturare e ammodernare l’Hotel Mondial di Nocera Terinese. Secondo gli inquirenti, gli indagati erano riusciti a ottenere illecitamente il finanziamento presentando un progetto di ristrutturazione edilizia con importi sovradimensionati e incassando la prima tranche di fondi pubblici pari a quasi 300mila euro.

L’importo, che sarebbe stato ottenuto fraudolentemente e provento della truffa, veniva canalizzato, questa l’accusa, attraverso i conti correnti delle tre società per poi tornare alla Rogical S.r.l., giustificando formalmente le transazioni finanziarie con il pagamento delle fatture gonfiate o la corresponsione di acconti per acquisti immobiliari mai perfezionati. In seguito, sempre secondo l’accusa, gli indagati avrebbero realizzato una complessa operazione di riciclaggio ed autoriciclaggio “circolare” grazie a uno schema finanziario che ha determinato un ulteriore profitto illecito di 115mila euro.

Nel settembre scorso il TdR ha, dunque, accolto i ricorsi degli avvocati difensori annullando i sequestri, e ora lo stesso TdR, sciogliendo la riserva assunta all’udienza del 22 settembre scorso, giorno in cui si era svolta la discussione degli appelli cautelari, ha accolto le tesi dei difensori che hanno evidenziato come “nessuna mistificazione della realtà è stata compiuta dagli indagati rispetto all’ottenimento di un finanziamento erogato dalla Regione Calabria per la ristrutturazione dell’ex hotel Mondial”.

Questo considerando che la difesa ha dimostrato, attraverso la relazione tecnica redatta dal loro consulente, che “tutte le opere contabilizzate e fatturate dalla ditta esecutrice dei lavori sono state realmente eseguite e sono tutt’ora ben visibili e tangibili, con conseguente esclusione di una induzione in errore dell’ente erogatore sia rispetto alla fase genetica di concessione del finanziamento che alla rendicontazione delle opere realizzate”.

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