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L'aula bunker di Lamezia dove oggi si è svolta l'apertura dell'anno giudiziario

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – “Annus horribilis globale e comune alle vicende giudiziarie, condizionate dal succedersi necessario dei continui interventi legislativi di adeguamento all’andamento dell’epidemia, spesso incidenti sui diritti fondamentali delle persone, quali la salute, il diritto di scelta della cura, la liberà di circolazione”.

Lo ha sottolineato il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, nell’apertura della relazione sull’amministrazione della giustizia sul distretto della Corte d’Appello di Catanzaro, illustrata nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tenutosi per la prima volta nell’aula bunker di Lamezia Terme alla presenza, tra gli altri, del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e del consigliere del Csm Stefano Cavanna.

LEGGI L’INTERVENTO DEL MINISTRO BONAFEDE

“Non è inutile ricordare – ha evidenziato Introcaso – come l’emergenza produca in maniera progressivamente drammatica profili nuovi di diritti e doveri, individuali e collettivi. Abbiamo curvato il processo dell’emergenza a modalità ordinarie di attuazione del diritto, rispettando i valori essenziali prima di tutto”.

Poi un riferimento alla nuova aula bunker di Lamezia: “Questa struttura è dovuta alle iniziative e sollecitazioni distrettuali della Corte, degli avvocati, dei politici, al determinante impegno del procuratore distrettuale Gratteri e all’intervento del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. La celebrazione del processo “Rinascita – Scott” è stata l’occasione per riappropriarsi di spazi e quindi dell’intero territorio come espressione di impegno nella lotta al crimine organizzato”.

Passando ai dati, Introcaso ha affermato che il distretto di Catanzaro si caratterizza per la presenza di un indice Ioc (indice di occupazione criminale) significativamente alto in tutti i circondari, segnalandosi in particolare Vibo Valentia (65) e Crotone (58). L’incidenza del distretto sul totale nazionale, avuto riguardo alle iscrizioni, è pari al 3,4% per quanto riguarda gli uffici giudicanti di primo grado e al 3,7% per quanto concerne la corte di appello; quando agli uffici requirenti di primo grado, il peso del distretto è pari al 2,9% sul totale delle iscrizioni a livello nazionale.

Ancora e con riferimento numerico “merita ricordare che il numero di procedimenti iscritti (calcolato sull’organico e non sulle presenze effettive di consiglieri) e assegnati al singolo consigliere è di 221 fascioli processuali a fronte di una media nazionale di 185, e dunque un maggiore carico rispetto all’indice nazionale del 16%; il dato trova motivazione nell’incremento delle iscrizioni sia in civile che in penale, registrandosi nell’ultimo quadriennio un incremento del 38% in civile e del 2% in pensale: tuttavia va dato atto della incisiva diminuzione dell’arretrato, civile e penale, quale emerge dell’alto clearance rate (tasso liquidazione di reati, ndr); il dato trova eccellente validazione nella rilevata riduzione del disposition time civile (-38%) e penale (-62%).

Il disposition time per la Corte (inteso come durata dei procedimenti) attinge a livelli di eccellenza primaria sul piano nazionale, essendo di 586 giorni per il civile e 587 per il penale”. Il settore penale, malgrado l’emergenza covid, “presenta elementi confortanti – annota nella relazione Introcaso – sulla base di tutti gli indicatori e si caratterizza per gli ottimi risultati di efficienza e produttività. L’esame dei dati, delinea lo straordinario impegno ed efficacia di intervento profuso dalle presidenti delle sezioni penali e dai consiglieri che hanno eliminato, nel periodo di interesse, tutte le sopravvenienze ed aggredito l’arretrato secondo “clearance rate” favorevole (1,50) nel periodo di maggiore criticità.

Per quanto riguarda i tribunali del distretto, che si caratterizza per un indice di avvicendamento medio dei giudici del 16% annuo in modo che ogni progetto, tabellare o piano di gestione, resta di difficile attuazione, il numero dei procedimenti pendenti per magistrato di primo grado è nella media nazionale (1.100 per magistrato) con punte per i tribunali di Castrovillari (1.118), Lamezia Terme (1.078), Vibo Valentia (1.406). In materia civile si registra un incisivo abbattimento dell’arretrato, salvo che per i tribunali di Lamezia (41%), Castrovillari (38%), Vibo Valentia (40%)”.

E ancora: In materia penale si è registrata nell’ultimo quinquennio “la diminuzione del numero delle iscrizioni in tutti gli uffici (ad eccezione di Castrovillari) nonché un alto clearance rate, il fenomeno ha determinato nell’ultimo triennio in tutti gli uffici la significativa riduzione dei procedimenti penali pendenti, dovendo segnalare in particolare la riduzione delle pendenze penali (29%) nei tribunali di Crotone e Paola. Rimane in ogni caso critica la situazione del tribunale di Vibo con riferimento al settore penale, come attesta il peggioramento del disposition time (+64%) nonostante il favorevole clearance rate. Il distretto si caratterizza per un indice di criminalità organizzata alto in tutti i tribunali, e in particolare Vibo Valentia (65) e Crotone (58). Continua la diaspora dei magistrati che, in situazioni di instabilità, determina ritardi nella definizione degli affari”.

Nel settore civile, la Corte d’Appello “ha conseguito lusinghieri risultati – ha sottolineato ancora Introcaso – nel periodo di interesse, dovuti all’impegno delle presidenti e dei consiglieri tutti, che hanno dovuto supplire alle vacanze createsi a seguito di destinazioni ad altri uffici in regime privilegiato, tali da determinare scoperture e gravi disagi organizzativi. A tanto si aggiunge l’inadeguatezza dei giudici ausiliari in servizio che, a fronte di una produttività attesa, secondo previsione normativa, seppur temperata e contenuta in ipotesi dal precedente programma di gestione in 60 sentenze pro capite, hanno depositato un numero inferiore alla metà delle sentenze attese. Nondimeno, va sottolineato il favorevole trend espresso nell’indice di clearance medio rate di 1,10 nel periodo di interesse. La durata dei procedimenti attinge a livelli di eccellenza primaria sul piano nazionale, essendo di 587 giorni. I consiglieri hanno prodotto un numero di sentenze ben superiore rispetto a quello ipotizzato (124 per anno), di per sé superiore alla media nazionale nella misura del 24%.”.

Per quanto riguarda la criminalità nel distretto, le sentenze rese in primo e secondo grado, le decisioni della Corte di Cassazione, “attestano l’esistenza di numerose associazioni per delinquere strutturalmente diverse per riferimenti personali ma funzionalmente omogenee e riconducibili al medesimo modello organizzativo, caratterizzate dal metodo mafioso dell’agire con caratteri intimidatori e di forza organizzativa propri della associazioni mafiose”. Rimarcato nella relazione il “fatto nuovo” derivante dalla pandemia “che incide fortemente sugli scenari economici e quindi sulle attività delle formazioni criminali ‘ndranghetiste. Esse non sono estranee al contesto generale pandemico ed alle conseguenze economiche che la pandemia determina”.

E che “la paralisi economico – finanziaria, l’impossibilità di esercitare l’attività toglie la capacità di guadagno e la possibilità di continuare l’attività alle piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura del paese Italia e costituisce ulteriormente fecondo campo di intervento alle organizzazioni ‘ndranghetiste”.

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