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L'ex sindaco Luigi Ferlaino

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Luigi Ferlaino, ingegnere, finito agli arresti domiciliari nell’inchiesta “Alibante” nel decennio 2002/2012 è stato sindaco di Nocera Terinese, riportando, peraltro, per fatti commessi nell’esercizio delle sue funzioni, condanna definitiva in sede erariale per oltre 250.000 euro.
Nel corso delle indagini supportati da intercettazione telefoniche, in particolare, emerge che Ferlaino «in diverse occasioni aveva dato mandato affinchè il denaro pubblico recuperato, anziché confluire sui conti del Comune, finisse su un suo conto corrente e che per tale azione illecita» avrebbe incassato circa euro 800.000,00; Secondo gli inquirenti durante il periodo in cui era stato sindaco, «aveva fatto confluire sul conto corrente di un avvocato compiacente di Roma, 125.000,00 euro proveniente dalla riscossione di una polizza assicurativa stipulata dal comune di Nocera Terinese».

Per gli inquirenti «della predetta somma, circa euro 60.000,00 erano stati trattenuti dall’avvocato. Circa euro 50.000,00 li aveva incassati Ferlaino e circa euro 10.000,00 erano stati dati ad Aragona Rosario (fra gli indagati nell’inchiesta, ndr)».

E ancora: «aveva incassato, sul proprio conto corrente, provvedendo a sostituire l’iban, l’importo di una fattura di euro 10,000,00 rilasciata da un soggetto, non meglio specificato, per alcune forniture di materiale. Inoltre, dall’attività di intercettazione affioravano ulteriori ulteriori condotte criminali poste in essere dal Ferlaino: l’indagato aveva imposto alle aziende aggiudicatarie di appalti pubblici con il comune di Nocera Terinese il pagamento di numerose tangenti dall’imporro di circa 7.000 mensili, per: un ammontante di almeno 200,000 euro; si era indebitamente appropriato di una somma di denaro, di circa 10.000,00 euro, costituente saldo di una fattura emessa da una ditta non meglio specificata in favore del Comune di Nocera per la manutenzione del parco informatico di quell’ente».

A dire di Macchione Vittorio (finito in carcere nell’inchiestsa, ndr) «in passato estremamente legato al Ferlaino, quest’ultimo grazie alle reiterate condotte illecite, aveva accumulato capitali occulti in misura non inferiore a 700.000 euro. Peraltro, l’influenza del Ferlaino si estendeva anche al limitrofo comune di Falerna: attraverso l’allora sindaco Giovanni Costanzo, Ferlaino «continuava indisturbato ad ingerirsi per i propri interessi nell’amministrazione della cosa pubblica, dimostrando ramificazioni anche con gli apparati amministrativi dei comuni limitrofi».

Emblematica in tal senso una conversazione in cui il Ferlaino, lamentandosi con il sindaco Costanzo (finito agli arresti domiciliari, ndr) di un provvedimento di rigetto eli una sua istanza adottato dall’ufficio tecnico, affermava: “ma vanno a vedere proprio dove possono rompere i coglioni agli amici dell’amministrazione”.

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