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L'aula bunker di Lamezia Terme

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Un omicidio risalente negli anni, rimasto ad oggi, impunito. Quello del titolare di un negozio di rosticceria sito nel capoluogo di Provincia. A svelare quello che per lui sarebbe stato l’autore è l’ex boss di Vibo, Andrea Mantella, al processo “Rinascita-Scott”.

E la vittima in questione era Antonio Aiello, un giovane sulla trentina, titolare del negozio “Pollo Aia” (molto noto a Vibo) che venne freddato, nel ’94, a colpi di pistola da Antonio Grillo, alias Totò Mazzeo.

Quest’ultimo, che aveva iniziato un percorso di collaborazione salvo poi fare marcia indietro e deceduto pochissimi anni addietro, era un soggetto che Mantella ha confermato di conoscere quando era appena un ragazzetto, menzionando il suo ruolo in un altro delitto, quello che il 21 febbraio 1993 portò all’uccisione del geologo Filippo Piccione: «Era uno ’ndranghetista di primo corso, cresciuto come un figlio da Carmelo “Sicarro”», ha specificato il pentito, riferendo inoltre la circostanza che Grillo commetteva «danneggiamenti ed estorsioni» ha svelato una circostanza inedita: «Si diceva che avesse ucciso il commerciante che aveva il negozio “Pollo Aia”, il cui cognome, mi pare, fosse Aiello».

Aveva, inoltre, «amicizie con i Fiarè, con razionale, con Gasparro e Giofrè per questioni di droga»

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