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Il pugnale usato per il delitto

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MIGLIERINA (CATANZARO) – Omicidio, nella tarda serata di venerdì, a Miglierina, in provincia di Catanzaro. Un uomo, Cesare Falvo, 50 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato accoltellato nella sua abitazione. Subito soccorso, il cinquantenne è stato trasporto d’urgenza all’ospedale di Catanzaro dove, però, è morto poco dopo.

giuseppe arabia

Secondo le indagini dei carabinieri, l’uomo è stato accoltellato al culmine di una lite. Per l’omicidio è stato sottoposto a fermo un suo conoscente, Giuseppe Arabia, di 30 anni (Foto a sinistra).

I due si conoscevano da tempo. Ieri sera, nel piazzale antistante l’abitazione della vittima, c’è stata una lite per motivi personali, probabilmente passionali, al culmine della quale Arabia ha colpito l’altro con un coltello da sub. Subito dopo è fuggito gettando l’arma lungo la statale 280. L’opera di ricerca e di convincimento avviata dai carabinieri di Marcellinara ha infine permesso di rintracciare Arabia che non ha opposto resistenza.

L’uomo è stato interrogato per tutta la notte dal pm della procura di Catanzaro e dai carabinieri fornendo la sua versione. Quindi è stato sottoposto a fermo. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Buzzelli, con il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e l’aggiunto Vincenzo Capomolla, ha permesso di risalire all’autore dell’accoltellamento in poche ore. Fondamentali anche le testimonianze raccolte dai carabinieri, comprese quelle della compagna della vittima.

I due si sarebbero incontrati proprio sotto casa di quest’ultimo, ne sarebbe nato un alterco e Arabia avrebbe estratto un coltello da sub, con una lama di circa venti centimetri, colpendo Falvo all’addome. L’uomo è stato subito soccorso e trasportato in ospedale dal 118, mentre Arabia è fuggito. A quel punto sono stati i carabinieri ad avviare le indagini ed a stringere il cerchio intorno ad Arabia.

Una volta a casa dell’uomo, alla presenza della compagna, i militari sono riusciti a raggiungerlo telefonicamente, convincendolo a presentarsi spontaneamente. A quel punto, Arabia ha confessato di avere pugnalato il suo amico ed ha consentito di rinvenire l’arma che era stata gettata dopo il fatto. Resta da accertare il movente del delitto, mentre l’autovettura usata per la fuga e il coltello sono stati posti sotto sequestro per gli accertamenti tecnici del caso. In particolare il coltello sarà inviato al Ris per estrapolare il Dna della vittima.​

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