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La chiesa di San Francesco d'Assisi a Martirano dove è avvenuto il furto

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MARTIRANO (CATANZARO) – Due acquasantiere “a muro” sono state trafugate dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi, in piazza Giacomo Leopardi, a Martirano, piccolo centro della provincia di Catanzaro. Si tratta di due oggetti sacri, ma che hanno anche un alto valore dal punto di vista storico e culturale. Risalgono, infatti, ad un periodo compreso tra il Settecento e l’Ottocento e una di queste risulta catalogata dalla Soprintendenza per i beni culturali che è stata informata dell’accaduto.

I ladri hanno potuto agire indisturbati, dal momento che la chiesa è in interessata da alcuni lavori di restauro e si trova in una zona decentrata del paese. Non è chiaro ancora quando il furto sia stato messo a segno, probabilmente tra il mese di aprile e l’inizio del mese di maggio. Un elemento che complica le indagini.

Le due acquasantiere provengono dall’ex cattedrale di Martirano, sede di diocesi sino al 27 giugno 1818 quando fu incorporata a Nicastro, ora Lamezia Terme, con Bolla di Papa Pio VII. Le acquasantiere hanno una forma a conchiglia, in pietra di colore verde scuro intagliati da uno scultore ignoto e hanno un peso di 30-40 chilogrammi ciascuno. Le indagini sono seguite dai carabinieri della Stazione di Conflenti, competente sul territorio di Martirano. Il sospetto è che le due acquasantiere possano essere immesse sul mercato nero degli oggetti sacri di antiquariato o su siti web dedicati all’e-commerce.

Oltre ai militari della Compagnia di Soveria Mannelli si è interessato della vicenda il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza. I dati acquisiti verranno infatti incrociati con quelli presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Tutela Patrimonio Culturale di Roma, la più grande banca dati di opere d’arte rubate al mondo. Ovviamente dei fatti è a conoscenza anche la Curia lametina, proprietaria dei beni sottratti.

Quello dei furti sacri è un fenomeno non molto diffuso in Calabria, per questo, visto quanto accaduto, i carabinieri hanno invitato i possessori di oggetti d’arte di valore a preoccuparsi di avere sempre una adeguata documentazione fotografica degli stessi. Solo in questo modo, in caso di sottrazione, ci sarà una alta probabilità di procedere al loro recupero, utilizzando gli strumenti avanzati che sono a disposizione dei carabinieri che operano del settore dei beni culturali.

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