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L'operazione di sequestro delle case di Caminia

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STALETTI’ (CATANZARO) – Una lettera dal contenuto denigratorio è stata ricevuta dal sindaco di Stalettì, Alfonso Mercurio. Il testo, dattiloscritto, contiene termini diffamatori e gravi ingiurie contro lo stesso primo cittadino e altro amministratore.

Tra le frasi rivolte al sindaco Mercurio, un chiaro riferimento alla vicenda del sequestro delle case situate in un tratto di spiaggia di Caminia (LEGGI): «Sistema le case degli altri e nessuno toccherà la tua».

La lettera di minacce è stata consegnata al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Gasperina, Domenico Misogano, per le indagini del caso, partendo proprio dai chiari riferimenti alla vicenda di Caminia.

Il sindaco Mercurio ha ricostruito la vicenda al “Quotidiano”, evidenziando anche la propria posizione rispetto alle abitazioni di alcuni congiunti: «La mia condotta è stata sempre imperniata sulla trasparenza e correttezza. I fatti le pesanti accuse che mi vengono rivolte non corrispondono al vero. Per quanto riguarda il mio incarico all’Ufficio tecnico comunale, è stato a tempo nelle more delle procedure per cercare un altro tecnico comunale. Questo perché – ha spiegato il primo cittadino – l’architetto Beniamino Posca è andato in pensione ed in questa veste ho rispettato più di tutti la legalità e la riprova sta nel fatto che la pratica relativa a mio suocero è stata passata al microscopio facendo pagare più del dovuto e sfido chiunque a voler verificare».

Il sindaco ha precisato che, rispetto alla pratica del congiunto, «mio suocero ha pagato la somma di venticinquemila euro, somma che nessuno ha mai pagato in quarant’anni».

Nel frattempo, la comunità è stata scossa da questa notizia e la maggioranza si è stretta intorno al proprio sindaco.

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