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Giuseppe Sestito

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CATANZARO – Si è spento attorno alle 10 di questa mattina, lasciando parenti e amici nel più profondo dolore, Giuseppe Sestito, uno dei due uomini rimasti feriti giovedì mattina durante l’aggressione avvenuta presso il Centro ippico “La Valle dei Mulini” a Catanzaro, da parte di un 28enne di origine pakistana che lavora nella struttura come stalliere.

Le sue condizioni, e quelle del suo amico e socio dell’ASD Podere della Carrozze, erano da subito apparse gravi ed era stato necessario l’immediato ricovero presso il nosocomio cittadino dove, dopo poche ora dall’arrivo, era stata necessario il ricovero in sala rianimazione.

Sessant’anni, di professione infermiere e da sempre amante dei cavalli, Sestito – fratello del consigliere comunale di Catanzaro, Raffaella – si trovava giovedì mattina in assieme all’amico – di 68 anni e socio dell’Asd – nella zona vicino alle stalle dove stava terminando dei lavori il giovane impiegato che, dopo alcuni rimproveri fatti dai suoi due datori di lavoro per alcune inesattezze compiute nel disbrigare quanto richiesto, avrebbe reagito prima con toni alti per poi passare all’aggressione fisica usando un manico di una zappa e ferendo sia Sestito che l’altro uomo al capo e al torace, per poi aizzarsi contro altre persone che si trovavano nelle vicinanze e che erano accorse per cercare di far calmare il pakistano.

Difatti, da quanto ricostruito dai carabinieri intervenuti sul posto appena allertati, assieme ai medici del 118, ad essere stata ferita, ma in modo lieve, anche una 48enne che è stata trasportata in ospedale per le dovute medicazioni per poi essere dimessa dopo poche ore.

Lo stesso 28enne, ha riportato la frattura di un braccio e un trauma cranico, per i quali si trova tutt’ora in ospedale ricoverato e piantonato dagli uomini dell’Arma che solo ieri pomeriggio gli avevano notificato un provvedimento restrittivo nei suoi confronti per tentato omicidio e lesioni gravi.

Accuse, che con l’avvenuta morte di Sestito, potrebbero aggravarsi ulteriormente. Ora si spera che le condizioni dell’altro ferito grave, per il quale i medici non hanno sciolto la prognosi, possano migliorare.

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