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CATANZARO – Cinque persone sono state arrestate questa mattina a Catanzaro (una in carcere e quattro ai domiciliari). Sono tutte accusate di estorsione, continuata e aggravata dal metodo mafioso, tentata estorsione, plurimi episodi di furto con violenza e travisamenti, tentato furto in abitazione, perpetrati ai danni di un imprenditore di Catanzaro e della sua impresa edile.

I destinatari delle misure cautelari sono Cosimo Passalacqua di 64 anni, detto “u Toscanu”; Luca Veneziano, 34 anni; Cosimo Berlingieri di 49 anni; Enzo Abbruzzese di 47, Gianluca Passalacqua di 35, tutti di Catanzaro. Si tratta di esponenti della comunità rom cittadina, spesso al centro delle dinamiche criminali del capoluogo calabrese.

Gli arresti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, supportata in fase esecutiva dal Reparto Prevenzione Crimine “Calabria”. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Catanzaro su richiesta della Dda di Catanzaro.

L’inchiesta è nata a seguito di una lunga serie di episodi delittuosi commessi ai danni di un imprenditore di Catanzaro e della sua impresa operante nel commercio di materiali edili e specializzata nella costruzione di edifici e ristrutturazione di immobili di medie e grandi dimensioni. L

’attività investigativa, svolta mediante attività di osservazione e pedinamenti di tipo tradizionale e supportata da attività tecniche, ha permesso di ricostruire, uno scenario più ampio rispetto a quella che appariva dai singoli reati contro il patrimonio. Emergeva, infatti, la condizione di assoggettamento della vittima, vissuta con una sorta di rassegnazione naturale rispetto all’agire degli indagati che nel tempo erano riusciti ad imporre all’impresa una sorta di guardiania al cessare della quale ha avuto inizio tutta una serie di furti e condotte vessatorie nei confronti dell’imprenditore, secondo le classiche logiche e dinamiche delinquenziali/estorsive di stampo mafioso cui, nel tempo, l’imprenditore è stato obbligato a sottostare.

In un’occasione era stato rubato materiale edile di proprietà dell’azienda, poi rinvenuto da personale della Squadra Mobile in una zona di folta boscaglia, e nel periodo successivo, tra maggio e luglio del 2020, si erano verificati ben tre episodi di tentativo di furto, anche con danneggiamento, sia presso l’azienda che presso l’abitazione dell’imprenditore e, in quest’ultimo caso, l’attività di indagine ha consentito di evitare che il reato venisse consumato.

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