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La protesta a Catanzaro

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CATANZARO – Sono diverse le iniziative di protesta promosse dai magistrati onorari in Calabria. I presidi principali si sono svolti oggi a Cosenza e Catanzaro.

Nel capoluogo calabrese, i magistrati onorari hanno tenuto un flash mob a Catanzaro per «denunciare lo sfruttamento dell’intera categoria, priva di ogni più elementare forma di tutela previdenziale ed assistenziale e per rivendicare il diritto ad una giusta retribuzione».

A partecipare al flash mob, che si è tenuto in Piazza Matteotti, a pochi passi dal Palazzo di giustizia di Catanzaro, i giudici onorari di tribunale, i viceprocuratori onorari e i giudici di pace della Corte d’appello a Catanzaro.

I manifestanti hanno esposto numerosi striscioni, uno dei quali recitava: «Nessun diritto per la magistratura onoraria, no al caporalato di Stato». I magistrati onorari rivendicano il riconoscimento della loro attività, grazie alla quale viene smaltito un consistente numero di processi e di atti giudiziari: «Siamo da 20 anni una categoria sempre più svilita e penalizzata, veniamo trattati – hanno spiegato – come fantasmi e non riusciamo a capire perché non veniamo visti e considerati».

Analoga iniziativa davanti al tribunale di Cosenza. I magistrati onorari, che svolgono le funzioni giurisdizionali smaltendo il carico di lavoro di Procure, Tribunali e Giudice di Pace, lamentano come lo Stato stia perseguendo nei loro confronti un’azione di “caporalato” che riguarda 5000 lavoratori in tutta Italia.

Il progetto di riforma della categoria versa da mesi in una situazione di stallo. A Cosenza due giudici, Patrizia De Marco e Maria Antonietta Sesti (entrambe vice procuratori onorari della Procura della Repubblica), hanno iniziato da lunedì scorso uno sciopero della fame.

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