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Il trasferimento dei migranti positivi da Amantea

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CATANZARO – In Calabria ad oggi sono stati effettuati 104.921 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.218 (+2 rispetto a ieri), quelle negative sono 103.729. Sono questi i numeri contenuti nel bollettino quotidiano della Regione Calabria sui dati relativi al coronavirus, dove si ricorda che restano 97 i decessi dall’inizio dell’emergenza (dato invariato da 47 giorni).

Territorialmente i casi positivi sono così distribuiti:

  • Catanzaro 1 in reparto; 1 in isolamento domiciliare; 183 guariti; 33 deceduti;
  • Cosenza 3 in isolamento domiciliare; 434 guariti; 34 deceduti;
  • Reggio Calabria 4 in reparto; 18 in isolamento domiciliare; 256 guariti; 19 deceduti;
  • Crotone 3 in isolamento domiciliare; 112 guariti; 6 deceduti;
  • Vibo Valentia 3 in isolamento domiciliare; 77 guariti; 5 deceduti.

Dei 54 soggetti positivi in isolamento domiciliare, 13 sono i migranti di Amantea stati trasferiti a Roma,nella struttura dell’Ospedale Celio (LEGGI). Sono rimasti, invece, nel centro di Amantea i migranti non positivi al Covid-19, ma posti comunque in quarantena in via precauzionale.

Nel bollettino, infine, la Regione riferisce che «dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 9.628. Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione civile nazionale».

Altri migranti giunti ieri in Calabria e Sicilia sono stati accolti nel Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Restinco (Brindisi) e sono stati sottoposti questa mattina a tampone dagli operatori sanitari del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl di Brindisi e durante le operazioni uno degli ospiti ha tentato la fuga.

«I migranti – spiega il direttore del Sisp, Stefano Termite – sono stati visitati ieri dai medici del Cara. Prima del loro arrivo sono già stati sottoposti in Sicilia a un test sierologico che ha dato esito negativo: non erano presenti anticorpi nel sangue. Il tampone potrà offrire altre informazioni su un’eventuale infezione da Sars-Cov-2: i risultati saranno pronti in tarda serata».

Visti i possibili nuovi sbarchi, il Capo del Dipartimento Immigrazione del ministero dell’Interno, il prefetto Michele Di Bari, ha presieduto oggi, nella prefettura di Catanzaro, un vertice sulla problematica. Al vertice con Di Bari hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, e i prefetti calabresi.

Parlando con alcuni giornalisti al termine del vertice, Di Bari ha specificato che «c’è stata un’intesa proficua con la Regione, perché noi vogliamo l’accoglienza in sicurezza, perché l’accoglienza in sicurezza significa dotare ogni struttura di un dispositivo di sicurezza per la tutela della salute pubblica ed è una tutela che è a beneficio della popolazione, perché solo in questo modo – ha proseguito – la popolazione si sente rassicurata».

«Oltre alle strutture, che possono essere anche strutture confiscate alla mafia delle quali stiamo verificando l’utilizzabilità, – ha aggiunto – come soggetto attuatore ho indetto una gara velocissima, rapidissima, per l’individuazione di un’unità navale per la Regione Sicilia e lo stiamo verificando anche per la Regione Calabria, perché se c’è necessità dobbiamo fare di tutto affinché anche la Regione Calabria abbia una nave per l’accoglienza. Alla luce delle risposte che abbiamo dato in questi giorni con la Regione e dell’impegno con cui il ministro Lamorgese ha voluto che venissi qui oggi per raccogliere le proposte di Regione e prefetti, che ringrazio come ringrazio il presidente della Regione, credo che sia stato un incontro che ha dato i risultati sperati».

Sempre con riferimento all’unità navale, Di Bari ha ribadito: «Io ho fatto una gara in urgenza che è andata deserta, auspico davvero che la prossima non vada deserta e che ci sia una risposta a questo problema. I tempi sono brevissimi».

Il capo Dipartimento Immigrazione del Viminale si è poi soffermato sulla problematica, esplosa con le proteste di Amantea, del trasferimento di eventuali migranti positivi in località turistiche: «Il tema è stato affrontato, anche su mia sollecitazione c’è l’impegno dei prefetti affinché – ha concluso Di Bari – in questo momento non si individuino strutture turistiche».

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