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Dati allarmanti dallo studio sull’economia regionale di Unindustria Calabria dal titolo “L’economia smarrita” con la presenza del presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia

CATANZARO – La Calabria non riesce a rialzarsi, almeno non quanto abbiano iniziato a fare altre regioni italiane, al punto che in alcuni casi sta addirittura arretrando. E’ questa, in estrema sintesi, la condizione economica della regione, illustrata nello studio sull’economia regionale di Unindustria Calabria dal titolo “L’economia smarrita”, che verrà presentato nel corso dell’assemblea generale degli industriali calabresi che si terrà martedì, con inizio alle 16,30, al Teatro Politeama di Catanzaro, alla presenza del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che troverà una regione al tracollo. 

Secondo lo studio, redatto dall’economista Rosanna Nisticò dell’Università della Calabria, «la Calabria sta arretrando. A fronte di deboli segnali positivi di alcuni comparti dell’economia regionale, si verificano più diffusamente dinamiche in controtendenza rispetto al trend, per quanto tenue, di ripresa dell’economia a livello nazionale».

C’è, dunque, un clima di grande incertezza per le «dinamiche contrastanti che caratterizzano la congiuntura economica della Calabria. A deboli segnali di miglioramento – si evidenzia – si contrappone il persistere di tendenze nettamente negative. Alle variazioni positive delle esportazioni regionali e nell’aumento del tasso di crescita delle imprese, si contrappongono le pessime dinamiche degli indicatori del mercato del lavoro che racchiudono molta della precarietà dell’economia calabrese: 22,9% è il tasso di disoccupazione, solo il 38,9% quello di occupazione».

Lo studio di Unindustria evidenzia ancora che «nel 2015 la regione ha perso 7 mila ulteriori occupati (sono 104 mila in meno rispetto al 2004), il tasso di attività è, infatti, diminuito».

Il 2015, dunque, avrebbe segnato un ulteriore crollo, al punto che «la Calabria ha smarrito nel corso del 2015 ulteriori pezzi della propria ricchezza: subiscono un ridimensionamento tutti i settori produttivi tranne l’agricoltura. Vistoso e preoccupante è il calo degli addetti nel settore manifatturiero (-10%, circa 5 mila unità in meno nell’ultimo anno)».

Con questi dati, mentre il resto d’Italia prova a invertire la marcia, «l’economia calabrese sta perdendo ancora terreno in termini di capacità comparata di produrre reddito, di trattenere residenti, di attivare forza lavoro potenziale, di generare nuova e buona occupazione. In questo percorso vengono smarriti pezzi di economia, di valori produttivi, di assetti sociali. Contestualmente – aggiunge lo studio – fasce di popolazione smarriscono la direzione dei percorsi formativi, l’orientamento nella transizione scuola-lavoro, la fiducia in un futuro di benessere. Emergono nuove e diverse disuguaglianze e il senso diffuso di peggioramento delle condizioni generali di qualità della vita».

Per il presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca, «le possibilità di contrastare questi andamenti dipendono fortemente dalle politiche di intervento, sia a carattere regionale che nazionale, auspicabilmente con disegni integrati di governance. Il recupero dei divari e dei pezzi di economia smarrita nel corso degli ultimi anni sono alla ricerca di politiche di contrasto urgenti, con un progetto strategico di sviluppo delle aree meridionali. Auspichiamo che i lavori della nostra Assemblea possano contribuire a rafforzare e rendere produttivo un dialogo ed un confronto avviato ai vari livelli per lo sviluppo della nostra economia».

 

Nel corso della giornata con il presidente Boccia si terrà anche l’assemblea generale di Unindustria Calabria.

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