X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

Centinaia di tute blu sono arrivate nel capoluogo regionale da tutta la Calabria

CATANZARO – Ci sono gli operai della Hitachi di Reggio Calabria, dell’Almaviva di Cosenza, le tute blu di Catanzaro. I loro volti si abbinano alle bandiere sventolanti di Cgil, Cisl e Uil nella giornata dello sciopero generale dei metalmeccanici, che in Calabria si è sviluppata a Catanzaro ed ha visto la partecipazione di almeno 300 persone provenienti da tutta la regione per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale e, soprattutto, un cambio siderale nelle politiche industriali della Regione.

Per dare valore alla protesta è arrivato nel capoluogo regionale anche il numero uno della Uilm, Rocco Palombella: «I tre sindacati confederali – spiega – hanno scelto simbolicamente di dedicare una giornata di mobilitazione alle regioni del sud, Calabria, Sicilia e Sardegna, per sottolineare le condizioni di isolamento e sempre maggiore emarginazione economica del Sud. In primo piano – aggiunge – nelle nostre rivendicazioni c’è la difesa del lavoro, attraverso lo strumento principe che è il contratto nazionale, ma al centro della nostra protesta c’è soprattutto il futuro di una regione che ha solo indicatori negativi, e questo a causa di una totale assenza di programmazione politica e di investimenti. Non servono i Patti del Governo, se poi sfuma nel vuoto il progetto di realizzare una grande fabbrica di auto nell’area di Gioia Tauro. E’ finito il tempo delle parole, ai calabresi servono fatti e nel più breve tempo possibile».

Presenti in piazza anche i segretari regionali, da Massimo Covello della Fiom ad Antonio Laurendi Uilm e Ciro Bacci della Fim.

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE