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CATANZARO – I dati forniti dall’Istat sulle esportazioni regionali all’estero, riferiti al primo semestre del 2017, attestano per la Calabria un incremento tendenziale (rispetto a gennaio-giugno del 2016) pari all’8,3%. In valore si passa da 194 a 210 milioni di euro. La Calabria si scrolla dall’ultima posizione nella graduatoria nazionale.

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CALABRESE NEL 2016 SECONDO L’ICE

A farne le spese il Molise che, per effetto di una contrazione tendenziale significativa (pari al 39,8%), scende da un valore complessivo di beni venduti fuori dall’Italia di 334 milioni a 201 milioni di euro. In ogni caso, la quota di export calabrese rispetto al valore complessivo del Paese rimane residuale, ossia pari allo 0,1%. Per quanto riguarda i mercati di sbocco, le vendite dei prodotti calabresi, avvenute tra gennaio e giugno di quest’anno, hanno inciso per il 7,5% sull’aumento del commercio con gli altri Paesi dell’Unione europea, mentre per l’8,9% con i Paesi extra-Ue.

I dati nazionali A livello nazionale, rispetto ai primi sei mesi del 2016, nel periodo gennaio-giugno 2017, l’Istat ha rilevato dinamiche che intensificano i già confortanti andamenti dell’export dei trimestri precedenti. L’aumento medio nazionale dell’8,0% si struttura in un incremento delle vendite sui mercati esteri più consistente per le regioni delle aree insulare (+36,2%), nord-occidentale (+9,1%) e centrale (+8,8%).

È comunque sostenuto per le regioni dell’area nord-orientale (+5,6%) mentre risulta più contenuto per l’area meridionale (+0,5%). Nel secondo trimestre 2017, rispetto ai tre mesi precedenti, l’export risulta in crescita per le regioni nord-occidentali (+2,6%) e per l’Italia centrale (+1,8%) mentre è in diminuzione per l’Italia meridionale e insulare (-1,9%) e per le regioni nord-orientali (-0,4%). Tra le regioni che forniscono il più ampio contributo positivo alla crescita tendenziale delle esportazioni nazionali si segnalano: Lombardia (+7,4%), Piemonte (+11,3%), Emilia-Romagna (+6,4%), Veneto (+6,1%), Lazio (+15,5%) e Toscana (+8,8%). Quelle che forniscono il più rilevante contributo negativo sono Basilicata (-10,1%) e Molise (-39,8%).

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