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Jole Santelli

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CATANZARO – «La Calabria ha dimostrato di saper rispettare le regole più di altri, eravamo vicini allo zero, poi si è scoperto un focolaio nella Rsa di Torano Castello. Con questo virus è impossibile fare previsioni di lungo periodo». Lo dice la presidente della Regione Calabria Jole Santelli, intervistata da La Repubblica, in merito alla prospettiva di una chiusura dei confini delle regioni del Sud per evitare rischi di contagio da Covid – 19 e dopo l’annuncio del presidente della regione Campania De Luca sulla chiusura della regione se il Nord avesse allentato le misure.

E sul timore di una seconda ondata di contagi Santelli afferma: «Al momento temo soprattutto gli sbarchi, in particolare quelli fantasma, di piccoli gruppi che non vengono intercettati. In quei Paesi – osserva – non ci sono controlli, magari li dovremmo anche aiutare».

Rispetto alla questione dei confini calabresi ha ribadito che «sono chiusi dal 7 marzo, ancora prima che lo facesse il governo, perché abbiamo cercato di evitare l’esodo dei fuorisede. Le cose non sono cambiate, qui è ancora tutto blindato. Per il futuro valuteremo in base ai dati».

Su Zaia e Fontana che chiedono di riaprire tutto al più presto Santelli afferma: «Magari sono più ottimisti di noi. Qui procederemo con gradualità, non possiamo correre rischi. Da domani (oggi ndr) saranno consentite alcune attività come la manutenzione degli stabilimenti balneari, l’apertura dei laboratori di pasticceria nei giorni festivi, che qui avevamo deciso di vietare, e ci si potrà spostare dal proprio Comune per lavorare negli orti (LEGGI)».

In merito alle libertà personali, precisa: «Su quello sono i decreti del governo a imporre limiti. Noi non possiamo».

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