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CATANZARO – Reddito e pensione di cittadinanza non bastano al Movimento 5 stelle per frenare l’emorragia di voi in Calabria. I grillini, in lizza domenica scorsa con l’alleanza civica composta anche dalla lista “Calabria civica – Liberi di cambiare”, con candidato presidente il docente universitario Francesco Aiello, hanno raccolto 48.784 voti, per una percentuale del 6,27 e nessun seggio in Consiglio regionale. La lista civica collegata, invece, si è fermata a 8.544 consensi (1,10%). Ben diversi i numeri di cittadini calabresi percettori del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza.

INFOGRAFICA: I RISULTATI IN CALABRIA

Secondo i dati Inps, aggiornati al 7 gennaio scorso, infatti, in Calabria sono 166.774 le persone con reddito di cittadinanza, con un importo medio di 519,40 euro, e 7.203 le persone con la pensione di cittadinanza, con un importo medio di 238,35 euro. Tra reddito e pensione, quindi, sono 173.977 i beneficiari dei provvedimenti voluti dal Movimento 5 stelle, con un importo medio mensile di 494,93 euro. Provvedimenti, però, che ieri nelle urne non hanno prodotti gli effetti sperati dai candidati nelle liste del movimento, comunque convinti di potere quantomeno superare la soglia di sbarramento.

LA VITTORIA DI JOLE SANTELLI E LA DELUSIONE DEGLI SCONFITTI

Lo spoglio ha fatto registrare un vero e proprio flop ed un tracollo rispetto ai dati delle consultazioni elettorali degli ultimi anni. Il Movimento 5 stelle, infatti, aveva registrato il 43,39% alle politiche del 2018, e poi un primo netto calo, il 26,69%, alle europee dello scorso anno, e quindi il 6,27% di ieri. Quasi due punti in più rispetto alle regionali del 2014 in Calabria (4,90), ma comunque un risultato – fanno notare esponenti di primo piano – che fa masticare davvero amaro.

CURIOSITA’ ED ELETTI NEL NUOVO CONSIGLIO REGIONALE

Contro i pentastallati si sono schierati anche gli esponenti del centrosinistra calabrese, a partire dal presidente Pippo Callipo: «Sicuramente nella sconfitta ha contato anche la scarsa lungimiranza del M5S».

«Ricordo, era un venerdì, che Di Maio venne a Catanzaro e io, intervistato da una radio nazionale – ha aggiunto Callipo – lanciai un appello dicendo che se il leader del M5S mi avesse chiamato, sarei salito sul palco con lui anche quella sera stessa. Quella telefonata non è mai arrivata. Quelli del M5S non hanno avuto la necessaria lungimiranza, e non hanno fatto una valutazione concreta nemmeno di quelle che erano le loro forze – ha concluso Callipo – tanto che il loro candidato, fino a due tre giorni fa, era addirittura convinto di poter vincere le elezioni”.

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