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Roberto Occhiuto

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SOVERATO – «L’asticella sarà altissima». Così Roberto Occhiuto, capogruppo di Fi alla Camera e candidato presidente del centrodestra per la Regione Calabria, ha risposto ai cronisti che lo hanno intercettato prima dell’incontro con Giovanni Toti che si è tenuto ieri a Soverato.

Il deputato ha annunciato di aver presentato una legge di riforma della commissione Antimafia volta proprio a garantire un controllo preventivo sulle liste e non, come succede oggi, «solo ad una settimana dalle elezioni quando oramai non si può più intervenire – ha detto il deputato – So che la collega Wanda Ferro ha presentato una proposta simile all’ufficio di presidenza della commissione. Ben venga questa proposta, ma credo che cristallizzarla in una legge sia ancora meglio».

Occhiuto è stato poi incalzato dai cronisti sulla situazione caotica che si vive nel centrosinistra. «Guardi che anch’io sono dispiaciuto per questa situazione – ha detto – mi candido a governare la Regione ma vorrei farlo con la presenza di una opposizione che ha una sua visione della Calabria, un suo programma che sia stato presentato agli elettori. Il bello della democrazia è proprio dal confronto fra le parti. Penso che i ritardi del centrosinistra siano quindi un problema per tutti perchè stanno tenendo al palo la campagna elettorale di tutti».

Il deputato ha poi affrontato l’argomento principe ovvero la situazione sanitaria calabrese.
«Se eletto dirò al governo che o manda commissari che abbiano la struttura e l’organizzazione necessaria o restituisce la sanità ai calabresi. Sul commissariamento non faccio barricate ideologiche perchè credo che ai calabresi non interessa chi sia a governare se un commissario o un presidente di Regione, piuttosto interessa che se un cittadino va in ospedale sia curato allo stesso modo del cittadino che si reca in ospedale a Bergamo, Torino, Verona. Basta con questo luogo comune della Calabria come terra ingovernabile che porta il Governo a mandare qui cani da guardia: generali dei carabinieri o della Guardia di Finanza ma mai nessuno di competente».

Insomma Occhiuto chiede a Roma una rivoluzione Copernicana. In questo senso annuncia che chiederà anche di avere a disposizione la Ragioneria generale dello Stato per accertare il debito. «Ho presentato, come capogruppo, un emendamento che dà la possibilità alla Calabria di avere una anticipazione dalla Cassa depositi per azzerare il debito sanitario e ripagarlo con un tasso simile a quello dei Btp a cinque anni ovvero 1,2%. Consideri che oggi paghiamo fra interessi di mora e interessi legali circa il 10%. Significa che se, come penso, ci sono 2 miliardi di debiti paghiamo 200 milioni l’anno di interessi. Con la mia legge scenderebbero a 70/80 milioni. Il problema è che non possiamo accedervi perché non si conosce l’esatto ammontare del debito. Ma su questo serve la Ragioneria generale dello Stato».

Ma la sanità non sono solo numeri, ma anche cura. «Dobbiamo puntare – dice Occhiuto – alla medicina del territorio. In Calabria c’erano 42 ospedali per 1,9 milioni di abitanti. Son tanti è come se a Roma ce ne fossero 80. La sanità non è solo ospedali, la pandemia l’ha dimostrato. L’errore allora non fu chiudere gli ospedali ma non di riconvertirli in strutture territoriali di eccellenza o poliambulatori dove fare una tac o una risonanza come succede nel resto d’Italia».

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