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Palazzo de Nobili, sede del Comune di Catanzaro

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CATANZARO – Quello che sembra impossibile a livello regionale, nonostante i tentativi falliti e le danze propiziatorie, potrebbe realizzarsi in maniera naturale e indolore in vista della tornata amministrativa del 2022, almeno a Catanzaro.

La variegata compagine ribattezzata Nuovo centro sinistra – composta da Partito democratico, Partito socialista, Meetup 5Stelle Catanzaro, Cambiavento, Catanzaro vivace, Volt Catanzaro, Europa Verde, Articolo 1, Sud democratici – imbastisce un percorso unitario, costruendo con la calma del saggio un unico risultato finale possibile: una Grosse koalition che abbia come obiettivo quello di espugnare Palazzo de Nobili, al termine del ventennio a singhiozzo della guida del sindaco Sergio Abramo.

Tanto concentrati sull’impostazione del metodo, che per una volta non dovrebbe configurarsi fallimentare e subire le scelte calate dai vertici romani, i referenti del Nuovo centro sinistra, a trazione Pd ma con un protagonismo contenuto dallo spazio per tutti, rinviano a dopo le elezioni regionali la scelta del candidato sindaco al momento del tutto secondaria rispetto ai temi e alle idee.

Questo farà la differenza: il programma, quell’articolato di contenuti che deve proiettare all’esterno una visione di città che oggi manca e il candidato sindaco dovrà incarnare. Un modus operandi che a quanto pare piace a DeMa, il movimento politico fondato dal candidato alla presidenza della Regione, ancora sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che si è ben radicato in città, anche attraverso la sede elettorale aperta su corso Mazzini, nei giorni scorsi.

Nel corso della presentazione della Carta dei valori del Nuovo centro sinistra, che si è tenuta mercoledì a Catanzaro, c’era anche Rita Militi, coordinatrice di DeMa Catanzaro. Il coordinatore dei circoli del Pd, Salvatore Passafaro, l’ha accolta con molto entusiasmo sottolineando proprio che il confronto verso le amministrative è aperto con associazioni, movimenti e altre realtà sociali e tra queste spicca proprio DeMa.

Come dire, una cosa sono i posizionamenti e le tattiche regionali, un’altra le comunali del prossimo anno. Se de Magistris si gioca in solitaria, nonostante i tentativi di far capitolare anche i prescelti (e ora la prescelta) del Pd su un progetto condiviso che abbia comunque il volto del sindaco di Napoli, a livello comunale si prospetta tutta un’altra storia, e un’altra alleanza. Questa volta possibile, sulla spinta del protagonismo anche del leader di “Cambiavento”, Nicola Fiorita, già candidato sindaco nel 2017, e benvisto anche da DeMa.

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