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Claudio Parente

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CATANZARO – Nell’area centrale della Calabria gli ultimi passi che spingono partiti e coalizioni alla composizione delle liste per le regionali, che saranno presentate a partire da domani, sono pesanti e densi di problematiche.

Il cerchio non si chiude: succede nel Partito democratico, ancora alle prese con il gioco delle tre carte – dentro il sindaco di Soverato Alecci, il consigliere uscente Francesco Pitaro o l’ex presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno -, ma succede anche in Forza Italia. In casa democrat, come dimostra lo scontro a suon di comunicati – all’esito della direzione provinciale di lunedì scorso – prima pubblicati, poi ritirati, ci sono i nodi, e non più nemmeno il pettine.

La proposta emersa è quella di candidare – per la Federazione di Catanzaro – Aquila Villella, Giusy Iemma, Fabio Guerriero, Enzo Bruno e Gianluca Cuda, “precisando che – si legge nella nota poi smentita – qualora il segretario di federazione non accetti la candidatura, si debba procedere a individuare un candidato tra Alecci e Pitaro”. Il vero problema che sembra irrisolvibile è proprio quello della candidatura di Pitaro, contestata dai circoli, che sembra entro domani toccherà direttamente ai vertici romani risolvere.

Se Sparta piange, Atene non ride. Tiene ancora banco il ritiro della candidatura per l’Udc da parte di Sergio Costanzo, capogruppo di Fare per Catanzaro al Comune, che annunciato la fumata nera rispetto ad un proprio impegno perché nella lista gli sarebbe stato preferito Baldo Esposito.

Sempre più insistenti, quindi, le voci che vorrebbero il leader di “Fare per Catanzaro al fianco della crotonese Flora Sculco. Claudio Parente non sarà in lista FI che è al lavoro per individuare il sostituto, accanto all’altro candidato del capoluogo, Antonello Talerico, presidente dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro: potrebbe essere il presidente dell’ordine dei commercialisti di Catanzaro, già assessore al Bilancio nella Giunta Abramo, Rosamaria Petitto, o addirittura la figlia di Claudio Parente, se non Pietro Matacera, amministratore del Comune di Soverato che creerebbe più di un fastidio al sindaco Alecci.

Insomma, ore decisive destinate a concludersi nelle solite notti dei lunghi coltelli.

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