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Il sindaco Fiorita ieri mattina a Palazzo de Nobili. Con lui alcuni eletti, come Serò, Talerico, Serraino, Palaia e Bosco

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CATANZARO – Nell’atrio di Palazzo de Nobili c’erano quasi tutti. La proclamazione dei consiglieri comunali eletti nel consesso dell’era Fiorita diventa un altro momento di “felicità collettiva” sicuramente per il gruppo di “Cambiavento” e dintorni, che permette di archiviare le amarezze dei giorni scorsi, a strascico delle trattative per la composizione della Giunta.

C’erano tanti sostenitori e cittadini, e pochi consiglieri eletti che si preservano il vestito della festa in occasione della prima riunione del consesso ce dovrà essere convocato entro dieci giorni dalla proclamazione, per svolgersi entro i successivi dieci.

La Giunta è pronta, si mormora ad alta voce, e sarà presentata nel corso di una conferenza stampa già convocata per domani mattina alle 11.30.

PRONTA LA GIUNTA

Rientrata la crisi con il Pd, chiusa in un fine settimana di fuoco, il volto dell’Esecutivo Fiorita dovrebbe essere il seguente: vicesindaco sarà Giusy Iemma (con le deleghe alla Pubblica Istruzione e Rapporti con l’Università), Aldo Casalinuovo (Personale); Raffaele Scalise (Lavori Pubblici), Donatella Monteverdi (Cultura), Marina Mongiardo (Bilancio), Antonio Borelli (Attività economiche e produttive, Turismo e Patrimonio) e Antonio Cosentino (Sport). Che si aggiungono ai già noti: Marinella Giordano (Sicurezza) e Venturino Lazzaro (Welfare). Il sindaco dovrebbe trattenere un bel pacchetto di deleghe, tra cui Polizia municipale, Partecipate e anche Urbanistica.

CONFERMATI GLI ELETTI

Nessuna sorpresa nella composizione del consiglio: la funzionaria incaricata, affiancata dal sindaco Nicola Fiorita e dalla segretaria comunale Vincenzina Sica, legge seggi e nomi. In aula, quindi, per la coalizione che fa capo al sindaco: Gianmichele Bosco, Vincenzo Capellupo e Donatella Monteverdi (Cambiavento); Tommaso Serraino e Daniela Palaia (Mò-Fiorita sindaco); Fabio Celia e Giuseppina Iemma (Pd); Danilo Sergi (M5S) e Gregorio Buccolieri (Catanzaro Fiorita). Della coalizione di “Rinascita”, oltre al candidato sindaco non eletto al ballottaggio Valerio Donato: Eugenio Riccio, Manuel Laudadio e Rosario Mancuso (Alleanza per Catanzaro), Rosario Lostumbo e Giovanni Costa (Prima l’Italia), Emanuele Ciciarello e Luigi Levato (Progetto Catanzaro); Marco Polimeni e Alessandra Lobello (Catanzaro Azzurra), Giorgia Arcuri e Stefano Veraldi (Riformisti Avanti); Manuela Costanzo e Lea Concolino (Catanzaro prima di tutto- Cambiamo con Toti); Sergio Costanzo (Fare per Catanzaro); Gianni Parisi (Rinascita); Francesco Scarpino (Italia al Centro); Antonio Corsi (Volare alto). A questi si aggiungono: per la coalizione “Io Scelgo Catanzaro”, oltre che al candidato sindaco Antonello Talerico, Raffaele Serò (Io scelgo Catanzaro); Giulia Procopi (Noi con l’Italia); Antonio Barberio (Catanzaro al Centro).

Ed in infine, la candidata sindaco di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro che ha anticipato l’intenzione di fare un passo indietro, non appena si creeranno le condizioni, alla prima dei non eletti: Anna Chiara Verrengia con l’intento di “promuovere l’esperienza delle giovani generazioni.

IL NODO PRESIDENZA

Il nodo da sciogliere, quindi, è quello della presidenza del consiglio. E soprattutto trovare i numeri per eleggerlo, che significherebbe anche imbullonare la maggioranza in divenire, quella che il sindaco Fiorita deve potersi assicurare provvedimento dopo provvedimento, visto che all’appello per la soglia dei 19 “sì” di sicurezza mancano una manciata di cinque voti. Il regolamento prevede che dopo le due votazioni con maggioranza qualificata dei 2/3 ossa essere eletto chi raggiunge la maggioranza semplice. Al terzo scrutinio, quindi, potrebbe venir fuori il nome di Gianmichele Bosco, primo degli eletti in “Cambiavento” e molto gradito al sindaco che, comunque, tiene il punto su uno dei suoi? Difficile da dirsi. La maggioranza alternativa di Donato, che vanta 18 consiglieri, comunque, non sembra più numericamente un problema visto che risulta nettamente spaccata con il gruppo Rinascita-Avanti socialisti (l’anima del centrosinistra da un lato), lo zoccolo duro che fa capo al presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso, e il gruppo dei “dialoganti” tra cui spicca “Fare per Catanzaro” di Sergio Costanzo da un lato. I bene informati, parlano del tentativo di individuare un nome di superamento, gradito in maniera bipartisan (ieri da destra circolava quello di Rosario Mancuso) che potrebbe arrivare anche da sinistra. Comunque, la strada è ancora in salita.

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