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Nino Spirlì

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CATANZARO – Nino Spirlì respinge le possibili critiche sui ritardi nella gestione dell’emergenza legata alla pandemia e lancia accuse mirate agli altri organi istituzionali che avrebbero dovuto accompagnare il sistema. Critiche rivolte, in particolare, al commissario nazionale Domenico Arcuri e al commissario per la sanità calabrese Saverio Cotticelli.

Al termine della riunione con il Governo nazionale per la predisposizione del nuovo Dpcm (LEGGI), il presidente facente funzioni della Regione non ha dubbi: «Il grande lavoro che la Regione Calabria ha svolto negli ultimi mesi sta facendo emergere con chiarezza i limiti e l’inerzia dei soggetti attuatori, individuati dal commissario Arcuri e a suo tempo nominati dal commissario ad acta della Sanità, in merito all’utilizzo delle risorse per il contrasto all’epidemia da Covid-19″.

E quanto afferma in una nota il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì.

«In questi giorni – continua – si susseguono notizie che addebitano alla Regione Calabria la responsabilità della mancata realizzazione dei presidi territoriali o del carente utilizzo delle risorse per il reclutamento del personale sanitario necessario per affrontare l’emergenza in corso. A questo punto, è necessario ricordare che i contenuti dei decreti del commissario ad acta devono essere resi operativi proprio dai vertici straordinari delle Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere, nominati, in virtù del Decreto Calabria, dal commissario stesso».

Per quanto riguarda la Regione Calabria, aggiunge Spirlì, «il grande lavoro svolto in questi mesi ha consentito di evidenziare e di correre ai ripari rispetto alle criticità, anche di tipo organizzativo, relative, soprattutto, al parziale utilizzo da parte delle strutture commissariali delle risorse economiche messe a disposizione delle aziende sanitarie, nonché alla mancata realizzazione delle opere conseguenti. E proprio di questi ultimi giorni l’iniziativa del dipartimento salute, avviata su mia indicazione, volta a stimolare i responsabili delle Aziende sanitarie commissariate a impiegare al più presto i fondi già assegnati, e non ancora utilizzati, per assumere il personale disponibile nelle graduatorie e non ancora chiamato in servizio».

«Era opportuno precisare tutto questo – ha spiegato il presidente facente funzioni della Giunta – senza sollevare alcuna polemica ma nell’interesse dei cittadini calabresi, costretti a subire i disagi e i danni causati dal Covid-19, nonché quelli addebitabili all’inerzia di coloro che, pur avendone la piena responsabilità, non sono riusciti a spendere le risorse con le modalità e la tempistica previste».

Rispetto al nuovo Dpcm, Spirlì ha evidenziato: «Le Regioni, dopo aver preso atto delle proposte dell’esecutivo, hanno a loro volta avanzato controproposte che tengono conto della necessità di contrastare in modo efficace l’epidemia da Covid-19, e quindi di tutelare la salute degli italiani, ma, al contempo, anche dell’urgenza di non colpire ulteriormente un’economia nazionale già fortemente in affanno».

«È quindi doveroso – ha concluso il presidente Spirlì – che il Governo prenda impegni concreti nei confronti di tutte quelle categorie produttive e professionali che potrebbero essere gravemente danneggiate da nuove e più rigide misure restrittive».

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