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Bianca Laura Granato

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CATANZARO – La mancata nomina di Gino Strada a commissario della sanità calabrese, divide il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle eletto in Calabria. Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, con Nicola Morra a guidare il gruppo di sostenitori per il fondatore di Emergency, è la senatrice Bianca Laura Granato ad assumere una posizione netta per l’indicazione di Eugenio Gaudio: «Un’altra nomina di convenienza, per logiche di interesse interne ad equilibri che poco hanno a che fare con la tutela del diritto alla salute dei calabresi».

«Detto questo – ha proseguito – il decreto Calabria 2 sarebbe stato un ottimo decreto, se messo nelle mani di una struttura commissariale adeguata, in grado di procedere con trasparenza operatività in maniera proficua. Oggi non ci sono, per quanto mi riguarda, le premesse per poterne votare in Aula la conversione».

Secondo la senatrice, «la Calabria sempre più rossa, di rabbia e di vergogna. Quella della nomina del nuovo commissario ad acta per il Piano di rientro nella nostra regione dopo le dimissioni del successore di Cotticelli, l’improbabile Zuccatelli, assume i contorni di una sceneggiata degna del teatro dell’assurdo e la regia di tre Ministeri a guida Pd e LEU (Speranza, Boccia, Gualtieri), del presidente del Consiglio e del presidente della Regione si conclude con il solito coniglio dal cilindro».

«L’attesa di una nomina coraggiosa e in discontinuità con il passato – afferma Granato – è stata delusa. Serviva l’investitura di una figura lontana da maneggi e al di sopra delle parti, sostenitore della sanità pubblica. E poco importa che si sventoli il coinvolgimento di Gino Strada quale consulente esterno di uno strano tandem che per equilibrismi e sfrontatezza richiama un numero da circo più che una scelta oculata per rimettere in piedi il servizio sanitario degno di un paese civile, anche in Calabria. Strada va ringraziato non solo perché ha dato la disponibilità a mettere la propria competenza, storia, esperienza e umanità, ma anche perché svelando passo passo senza mezzi termini l’approccio timido, i segnali di fumo vibrati in aria dal Ministero della Salute in merito ad una nomina che sarebbe scomoda sicuramente per lobbie e organizzazioni criminali, ha permesso a tutti di conoscere le carte in tavola: grazie a Strada, il Governo ha dovuto giocare a carte scoperte. Nel rispetto per percorso accademico di Gaudio – ha dichiarato ancora la parlamentare calabrese – non credo proprio che la Calabria sull’orlo del collasso sotto pressione dell’emergenza covid, con i danni causati dalla mala gestione e dalla corruzione che mentre aumentavano la voragine di debiti diminuivano la qualità del servizi, abbia bisogno di un cattedratico conosciuto in tutta Italia per essere indagato in un processo per truffa a Catania. Mai come in questo momento serviva la nomina di un tecnico, esperto conoscitore dei meccanismi che permettono di far funzionare una macchina sanitaria corrosa da ingranaggi ammalorati, senza macchie giudiziarie capaci di gettare ombre sull’opportunità dell’incarico. Non possono paragonare il curriculum di Strada, sicuramente a livello manageriale infinitamente più competente di un accademico».

Granato conclude: «E il fatto che ci siano anche il presidente facente funzione della Regione e il consigliere regionale Cannizzaro di Forza Italia a gioire per questa nomina, ci fa riflettere seriamente sulle opportunità di affidare a Gaudio questo delicato incarico».

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