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LAMEZIA TERME – Dopo oltre 23 anni di preziosa sinergia tra l’Arn Onlus (Associazione ricerca neurogenetica) e il Centro Regionale di Neurogenetica, diretto da Amalia Cecilia Bruni, che ha consentito il raggiungimento di importanti risultati scientifici di rilevanza internazionale nell’ambito delle malattie neurodegenerative, l’Associazione si è vista costretta ad inviare le lettere di preavviso di licenziamento a tutti i dipendenti e collaboratori.

Sono, infatti, ormai 6 mesi che non vengono evase le richieste di rimborso a titolo di funzionamento presentate dall’Arn Onlus, determinando una forte esposizione debitoria dell’Associazione nei confronti dei propri collaboratori, che hanno continuato a svolgere regolarmente la propria attività lavorativa di supporto all’assistenza e ricerca senza percepire nessun riconoscimento economico. Questa dolorosa ma inevitabile scelta avrà gravi ripercussioni sull’eccellente livello assistenziale fino ad oggi assicurato a migliaia di pazienti. Antonio Laganà, presidente dell’Associazione, nel corso della conferenza stampa convocata per anunciare i licenziamenti, rimarca il lavoro di sostegno al centro regionale di neurogenetica, «ma ora continueremo le nostre attività all’esterno come casa Alzal».

Quindi spieGa che «da circa 6 mesi i laboratori sono fermi, mancano le apparecchiature e il personale non è stato confermato in quanto precario. Abbiamo anticipato gli stipendi a operatori e collaboratori in attesa di riscuotere quanto pattuito nell’accordo tra Asp e Regione».Laganà poi illustra i nomeri del Centro: «sono stati circa 6000 i campioni custoditi prelevati da affetti da malattie neurodegenerative, con una banca dati di 150.000 soggetti. Tantissime le pubblicazioni, con risultati internazionali. Nonostante ciò quotidianamente ci scontriamo contro un muro di gomma burocratico». Ricordo che «lo scopo iniziale era quello di promuovere la ricerca scientifica, diventando poi braccio operativo del centro nelle relazioni istituzionali. Dal 1 marzo tutto ciò non sarà più garantito, e lasceremo a casa 10 persone tra assistenti sociali, biologi, psicologi e altre figure specialistiche che avevano 5 contratti a tempo indeterminato e 5 a partita Iva».

Maria Mirabelli, psicologa aggiunge che «la riduzione del personale comporterà una riduzione delle prestazioni. Il reparto non chiuderà, ma di certo non potrà offrire le stesse risposte date ad oggi». E il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, ricorda che nel bilancio regionale 2019 è prevista la somma di 500.000 euro per cui «va sollecitata l’erogazione».

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