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Domenico Pappaterra

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CATANZARO – Dopo circa un anno e mezzo di attesa, sono stati nominati il direttore amministrativo e il direttore scientifico dell’Arpacal, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Il provvedimento è stato firmato oggi dal direttore generale, Domenico Pappaterra, al termine delle verifiche collegate agli avvisi pubblici per la formazione di due distinti elenchi. Una delibera che era stata pubblicata il 6 agosto 2019 e che produce gli effetti definitivi delle nomine esattamente un anno dopo con la nomina dei due funzionari.

A spuntarla nella corsa alle importanti poltrone dell’Arpacal sono stati: Antonio Calli per il ruolo di direttore amministrativo e Michelangelo Iannone per quello di direttore scientifico. Il primo è un avvocato con alle spalle diverse esperienze lavorative, compreso quella di responsabile del settore amministrativo dell’Ente Parco del Pollino. Una figura nota al direttore generale Pappaterra che, per anni, ha guidato proprio il Parco nella qualità di presidente.

Michelangelo Iannone è, invece, un professore a contratto di Anatomia Umana della Scuola di Farmacia e Nutraceutica dell’Università “Magna Graecia”​ di Catanzaro, oltre ad essere un ricercatore del Cnr.

Colmati, però, questi due vuoti, particolarmente importanti se si considerano i ruoli ricoperti dai due direttori nell’Agenzia regionale, restano diversi intoppi da superare.

Primo fra tutti la totale assenza di dipendenti nelle due strutture dell’Arpacal. Entrambi gli uffici, quello del direttore amministrativo e quello del direttore scientifico, sono stati, infatti, svuotati in questi anni sia del personale tecnico che di quello amministrativo, grazie alla possibilità concessa a tutti di transitare negli uffici della Regione Calabria.

Calli e Iannone, dunque, al loro arrivo nella sede dell’Arpacal di Catanzaro non troveranno molta gente ad accoglierli, dovendo sin da subito fare i conti con due strutture svuotate negli ultimi anni e lasciate deserte. Problema aggravato dal fatto che per l’Arpa Calabria parte del personale è ancora in smart working per l’emergenza sanitaria, nonostante nelle atre sedi delle varie Agenzie regionali siano già rientrati negli uffici.

Problemi non di poco conto, per i quali occorrerà trovare soluzioni adeguate per non rischiare di paralizzare i due uffici dell’Arpacal, nonostante l’arrivo delle due figure apicali dopo un anno e mezzo di attesa.  

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