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E’ UNA tecnologia sviluppata a Napoli da un ingegnere calabrese ad aiutare gli operai impegnati nella rimozione del relitto della Costa Concordia, naufragata di fronte all’isola del Giglio. L’algoritmo sviluppato da Francesco Serafini del Cnr e commercializzato dalla Remocean di Napoli è stato infatti acquistato dalla Regione Toscana e dala Capitaneria di porto locale per aiutare le società che stanno procedendo alla rimozione del relitto: l’algoritmo consente di prevedere l’altezza e l’ampiezza delle onde che stanno arrivando al molo da cinque miglia di distanza. L’estrema accuratezza nella previsione del moto ondoso indica quindi quali operazioni possono essere svolte e quali invece devono attendere.    

«L’algoritmo – spiega all’Ansa Massimo D’Ambrosio, amministratore delegato della Remocean – è stato sviluppato per essere imbarcato sulle navi e funziona cogliendo il segnale del radar e rielaborandolo con un comune personal computer che permette di ottenere tutte queste informazioni che normalmente non sarebbero ottenibili».   L’algoritmo è già nella fase di «try and buy» (prova e acquista, ndr) a bordo di alcune navi delle flotte Grimaldi e Moby Lines viste le importanti applicazioni durante la navigazione sia nel prevedere un’eventuale onda anomala con un certo margine di manovra, sia per indirizzare la nave secondo la rotta migliore e ottenere un risparmio di carburante. Tra le nuove applicazione dell’algoritmo c’è anche la batimetria, la capacità, cioè, di tracciare una mappa precisa della profondità marina senza usare costosi scandagli.    Della nuova tecnologia si è discusso a margine della presentazione degli Stati Generali del Mezzogiorno di Italcamp che sono stati presentati oggi a Napoli e si svolgeranno a Catanzaro il prossimo 30 giugno. Il sistema è stato infatti commercializzato grazie a Italia Camp, una rete che promuove l’innovazione sociale mettendo in contatto chi ha idee con il mondo dell’imprenditoria, della finanza, delle istituzioni.

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