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TAVERNA (CZ) – Code, anche di ore, e grande interesse per la mostra «Mattia Preti, della fede e umanità», allestita a Taverna, dove l’artista, tra i protagonisti della scena pittorica del seicento italiano, ebbe i natali nel 1613. L’esposizione, curata da Giuseppe Valentino e Sandro Debono, è stata organizzata in occasione del IV centenario della nascita del ‘Cavalier calabrese’. Sono già oltre settemila le presenze registrate e migliaia le prenotazioni per la rassegna, realizzata in ‘joint venture’ tra la cittadina del catanzarese e l’isola di Malta, dove Mattia Preti visse ed operò negli ultimi quasi quarant’anni della sua vita. E cresce di giorno in giorno l’interesse per le oltre 50 tele pretiane provenienti dai maggiori musei del mondo e dalle principali collezioni: dal Louvre di Parigi al Prado di Madrid, dai Musei Vaticani alla Galleria degli Uffizi, da Brera a Capodimonte. Opere che si aggiungono, in un ideale percorso tra fede e spiritualità, alle opere donate dall’artista alla propria terra e ospitate nelle chiese di San Domenico e di Santa Barbara. La mostra, che presenta anche tele di Battistello Caracciolo, del Guercino e del maestro del rinascimento nordico Albrect Durer, e che è ospitata negli ambienti del Museo civico ricavati all’interno dell’ex complesso monastico dei domenicani, chiuderà i battenti il 21 aprile per poi trasferirsi al Palazzo Magistrale de La Valletta per una nuova sessione che sarà inaugurata il 4 maggio per concludersi il 7 luglio prossimo.

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