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UN altro ricercatore calabrese si aggiunge alla graduatoria della Top Italian Scientists. Si tratta di Domenico Talia, ordinario di Sistemi di elaborazione delle informazioni all’Università della Calabria e direttore dell’Icar Cnr. E va ad aggiungersi a una comunità di prestigio: si tratta degli scienziati le cui pubblicazioni hanno ricevuto un numero elevatissimo di citazioni nella letteratura specifica del loro settore. 

E’ quello che la «Virtual Italian Academy» ha definito H-index: un indice che misura quanto i lavori di ciascuno scienziato sono riferiti da altri colleghi. Di fatto, si tratta quindi del riconoscimento che la comunità scientifica attribuisce al lavoro di ciascun ricercatore. Sommando le performance dei singoli scienziati si ottiene poi una classifica per ateneo, che premia Catanzaro e di Arcavacata, mentre riserva un posto secondario a Reggio Calabria. 

Con un’annotazione, sottolineata anche dall’Academy: per le caratteristica del settore, le pubblicazioni dell’area medica sono avvantaggiate. E quindi Catanzaro viaggia più spedita delle altre calabresi. Tanto da arrivare al secondo posto (dietro Ferrara) nel calcolo rispetto al numero di docenti, valutazione che azzera il gap rispetto alle grandi università come Bologna e Milano che guidano la classifica assoluta, dove la Magna Graecia è 43ma e l’Unical un posto dietro. Sedici i docenti di Catanzaro nella Top Italian Scientists; 15 quelli di Arcavacata; appena 2 quelli di Reggio Calabria.

 

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