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GIRIFALCO – Simone Cristicchi è cittadino onorario di Girifalco. Il poeta irrivirente arriva nel luogo dove nasce “Ti regalerò una rosa” nel pomeriggio. Prima si concede un lauto pranzo a base di polipo e cozze sul lungomare di Lido. Poi arriva ai piedi di Monte Covello, nel punto più stretto dell’Istmo, per siglare un patto d’amore con il paese dov’è nato il suo più grande successo musicale e teatrale. Arriva accompagnato dal sindaco Mario Deonofrio e dal segretario della Cgil, Giuseppe Valentino. Loro il merito di aver portato il cantautore romano nel luogo dove, il 16 agosto 2006, vide la luce la storia di Antonio e Margherita. Mancano pochi minuti alle 18 e il cinema Ariston di Girifalco è gremito in ogni ordine di posto. Le luci si abbassano. Simone, capelli arruffati e sguardo geniale, entra in sala. Girifalco si alza in piedi per lui. E’ amore. Il cantautore è emozionato. Il viso tradisce l’emozione di una persona vera. Di un artista completo. Sensibile e appassionato. Ironico e dissacrante. Con il suo inconfondibile cespuglio di capelli sotto il quale matura una inarrestabile curiosità per il mondo, solletica il cuore e la memoria di Girifalco. Che con lui rivive la sua storia. Quella del paese, comunemente, chiamato dei pazzi. Ma nessuno per le vie di questa ridente località tra mare e monti avverte questa definizione come un’offesa. Anzi. Simone lo capisce subito. E traduce in note la storia di due pazienti innamorati. Ma anche quella di una realtà sociale che, ieri, gli ha, simbolicamente regalato una rosa per dirgli “Grazie”. Grazie ad un artista a tutto tondo, garbato, ironico, che ama la leggerezza, che sa ascoltare l’anima degli altri. Grazie per aver portato a Girifalco il fiore raro della sensibilità e della gentilezza, di umanità e di respiro, di attenzione e di partecipazione. L’artista capisce subito che la targa, che lo rende a tutti gli effetti cittadino onorario di Girifalco, è un legame d’affetto indissolubile. Lo dice senza celare l’emozione che prova. Poi, però, cambia registro, come solo un grande artista sa fare confidando alla sala la conversazione avuta con zia Rosina prima di venire in Calabria per ricevere l’onorificenza. “Le dico: “zia vado a Girifalco perché mi conferiscono la cittadinanza onoraria; lei mi replica: che vuol dire che paghi le tasse due volte?”. Ironia e dolcezza: Simone Cristicchi è questo.

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