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CATANZARO – «Oh, sì. Ero sicura che fosse venuta a farmi arrabbiare su questo. E urlo: la mia legge è costituzionalissima e se la Corte costituzionale prende anche solo in considerazione l’ordinanza di quel giudice, allora è il crollo di tutto. Allora vuoi dire che il mio Paese non merita nulla, che il mio Paese è selvaggio, che i giudici del mio Paese non conoscono neanche il significato delle leggi: ma che si rileggano un po’ Montesquieu! Io sono stata uno dei 70 soloni che hanno fatto la Costituzione, sa, la Costituzione io la conosco, e conosco l’articolo sulla salute pubblica perché l’ho voluto. Che dice questo articolo? «La Repubblica ha il dovere di difendere la salute dei cittadini purché ciò non offenda la loro dignità umana». Purché ciò non offenda la loro dignità umana: chiaro? E sottoporre quelle disgraziate a visita coatta non è offendere la loro dignità umana? Tanto più che non sono più schedate. E allora come fanno a sceglierle? Col criterio che avevano prima con le clandestine? Fermare tutte quelle che camminano sole per strada, magari senza documenti o fumando? Le è mai capitato di camminar sola per la strada, la notte, magari fumando?». 

 Così la senatrice Lina Merlin rispose a una delle domande dell’intervista realizzata da Oriana Fallaci e pubblicata da L’Europeo nel 1963. Di questa legge, della legge Merlin con cui di fatto in Italia vennero chiuse le case chiuse abolendo a prostituzione legalizzata, si tornerà a parlare. I riflettori saranno accesi a giorni da una fiction su Rai 1 in due puntate, in onda probabilmente il 13 ottobre. La miniserie si chiama “Altri tempi”. Gran parte del film si svolge sul finire degli anni ’50, quando le case di tolleranza vennero chiuse grazie alla battaglia della Merlin. Un tema spinoso e uno spaccato di un’ Italia che aveva ancora impresse le macerie del dopoguerra . 
La miniserie, ha aperto la settima edizione del Roma Fiction Fest, dove è stata presentata in anteprima. “Altri tempi”, prodotta da Matteo Levi per la 11 Marzo Film e diretta dal regista Marco Turco è stata girata interamente in Piemonte. Nel cast, in un ruolo ruvido e ambiguo, anche l’attore calabrese Diego Verdegiglio, che molti ricorderanno nella parte di Francesco Cossiga  nella pellicola Aldo Moro – Il presidente, al fianco di Michele Placido. In “Altri tempi”, il catanzarese Verdegiglio è Vittorio, il padre adottivo della giovane Anna/Adele, interpretata da Valentina Corti. La storia narra di Maddalena (Vittoria Puccini) , una ragazza ingenua e sfortunata che finisce in una casa di tolleranza nella Torino anteguerra. Rimasta incinta di un potente avvocato e politico, Vaccari, sarà da lui costretta ad abbandonare in orfanotrofio la sua bambina, Anna: un dramma che le segnerà la vita. Vent’anni dopo sua figlia, data in adozione e ribattezzata Adele, si ritroverà erede inconsapevole della grande casa lasciatale da Maddalena dopo la tragica morte e, attraverso una lettera rivelatrice, andrà alla scoperta del mondo di sua madre e delle sue amicizie, scoprendo particolari inquietanti e vivendo situazioni drammatiche. Il finale renderà giustizia alla memoria di Maddalena. 
Cast di grande rilievo con ottime attrici e attori, protagonista la sempre bravissima Vittoria Puccini (Maddalena) affiancata da un’altrettanto talentuosa Stefania Rocca (duchessa), da Benedetta Buccellato (Lina Merlin), Thomas Trabacchi (il conte), Valentina Corti (Adele-Anna), Francesco Scianna (Amedeo), Marina Rocco (Camilla), Elena Radonicich (Viola), Camilla Semino Favro (Edda), Viviana Altieri (Agata), Marta Iagatti (Betty), Fausto Russo Alesi (Avvocato Vaccari).
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