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SALVATORE Gaetano Santagata, Tano per gli amici, è morto ieri a Locri dopo una malattia all’età di 77 anni. I funerali si svolgeranno oggi alla 17 nel capoluogo della Locride. Santagata nei decenni scorsi è stato uno dei più noti giornalisti calabresi. E’ stato il primo capo ufficio stampa del Consiglio regionale, prima con il presidente Mario Casalinuovo e poi con il presidente Scipione Valentini. Ha ricoperto quella carica ber ben 26 anni, condividendo successivamente la direzione della rivista istituzionale “La Regione Calabria”. Era nato ad Acri (CS) ma poi con la famiglia si era trasferito a Benestare (RC) perché il padre era segretario comunale del comune aspromontano. Fece il liceo classico a Locri laureandosi poi in giurisprudenza. Ma la sua passione fu il giornalismo che praticò da giovanissimo frequentando la redazione de “Il Gazzettino del Jonio” diretto da Titta Foti insieme a Moisé Asta, Franco Martelli, Luigi Malafarina, Osvaldo Bevilacqua, Rocco Ritorto, Sharo Gambino, Pasquino Crupi, Enzo De Virgilio. Divenne giornalista professionista nel 1964 e la prima collaborazione l’ebbe con la “Tribuna del Mezzogiorno” di Messina. È stato editorialista del Quotidiano della Calabria. Autore di numerosi saggi sulla condizione della Calabria, sia dal punto di vista sociale che da quello economico. Fu uno dei primi giornalisti calabresi a capire la pericolosità della ‘ndrangheta. Si misurò anche con il romanzo: “La segreteria e l’onorevole” (Pellegrini, 2004). Era di idee socialiste. Negli ultimi anni si era trasferito da Catanzaro a Locri con la famiglia. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri ha detto in una nota: «Esprimo, a nome del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria ma anche a titolo strettamente personale, il profondo cordoglio per la morte di Salvatore Santagata. Si è spento un collega di grande qualità e spessore che ha rappresentato per decenni un punto di riferimento importante per il mondo giornalistico calabrese. Oltre a svolgere, sin dalla nascita della Regione e fino al momento della pensione, il ruolo di Capo Ufficio stampa del Consiglio regionale, collaborando con varie testate quotidiane e periodiche anche nazionali, un commentatore attento, critico ed acuto delle vicende politiche e di cronaca, oltre ad essere autore di numerosi ed apprezzati saggi su aspetti della vita culturale, politica ed economica della nostra regione. Si spegne, con lui una voce intelligente, colta ed autorevole che ha fatto da contrappunto a tante vicende calabresi degli ultimi decenni. Rivolgiamo alla famiglia un commosso saluto». Anche il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo si è associato al lutto affermando: «La sua scomparsa mi riempie di dolore. E’ stato un grande giornalista, tra i primi a capire l’importanza degli uffici stampa e della comunicazione istituzionale, innovando tale settore al Consiglio Regionale. Persona di straordinaria cultura, innamorato della sua Calabria, della sua Locride, ma soprattutto della “sua” Catanzaro, la città dove aveva scelto di vivere».

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