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CATANZARO – Tutto in uno sguardo. «Si capivano di lui le cose che non diceva», così Lello Arena racconta il “suo” Troisi in “Massimo, il mio cinema secondo me”. Prodotto da Publispei per la regia di Raffaele Verzillo. Il documentario è un viaggio di ricerca alla scoperta della poetica e della sensibilità artistica di Troisi regista, attraverso i ricordi degli amici più cari. Presentato al Festival di Roma 2013 “Massimo, il mio cinema secondo me”, andato in onda lo scorso 4 giugno su Rai 3. Il 26 luglio, il documentario aprirà a Catanzaro, in piazza Brindisi a Lido, la nuova edizione del “Magna Graecia film festival” ideato e diretto da Gianvito Casadonte. 

Un omaggio a vent’anni dalla morte di Troisi. E chissà che a Lido non arrivino anche Lello Arena e Massimo Bonetti, tra gli amici storici di Massimo. Il documentario è scritto da Antonella Coluccia, Pier Francesco Corona e Raffaele Veneruso. Cinquanta minuti per ritrovare Massimo: lo sguardo e il sorriso, l’intelligenza e l’ironia, la timidezza e la malinconia, i silenzi e quel suo napoletano, parlato spesso sottovoce. Il lavoro parte da un’intervista rilasciata da Troisi nel 1993. Da lì inizia il viaggio che si arricchisce delle foto inedite fornite dall’archivio di Mario Tursi. Scatti animati per l’occasione in “motion graphic” che si intrecciano alla testimonianze di numerosi amici e colleghi : Lello Arena, Francesca Neri, Massimo Bonetti, Anna Pavignano, Maria Grazia Cucinotta e il critico cinematografico Mario Sesti. Ciascuno racconta il “suo” Troisi. Sul set e fuori dal set. 
Ciascuno restituisce a Massimo quel che lui aveva dato, con grazia e generosità rare. Così il vuoto della sua assenza si riempie di ricordi vividi e vibranti. Troisi emoziona anche quando a raccontarlo sono gli altri. Emoziona come quel suo amatissimo e fortissimamente voluto, ultimo film: “Il Postino”. Verzillo lavora di cesello e restituisce il volto più umano e forse meno conosciuto di Troisi. Sulle note finali di “Qualcosa arriverà” di Pino Daniele, Troisi saluta e resta nel cuore. Come sempre. L’omaggio a Troisi, come lo scorso anno a Mario Monicelli, di certo aggiunge poesia al festival dedicato alla opere prime. 
Una rassegna, il Magna Graecia film festival –– nata a Soverato con una tappa a Montepaone Lido, approdata lo scorso anno a Catanzaro – cresciuta anno dopo anno. Intanto, per la nuova edizione – 26 luglio 3 agosto – si lavora a ritmo serrato con la supervisione del sindaco Sergio Abramo. A voler giocare d’anticipo, in attesa della presentazione ufficiale, restano al momento confermate le indiscrezioni intorno alle madrine in pole potion, anticipate qualche giorno fa su queste pagine. 
Lo scorso anno toccò a Catrinel Marlon, quest’anno la partita si apre tra Valeria Solarino, Chiara Francini e Claudia Gerini. Chi la spunterà? Presto per dirlo. Il nome della Francini, però al momento è quello più accreditato. Nata a Firenze, ma residente a Campi Bisenzio, Francini si è formata professionalmente come attrice al Teatro della Limonaia, diretto da Barbara Nativi, che poi la dirigerà nello spettacolo “Noccioline”. Due anni al teatro Ambra Jovinelli di Roma, sotto la direzione artistica di Serena Dandini, con lo spettacolo “Faccia da comico”. Notata da Marco Giusti, le vengono offerti due ruoli fissi in programmi come “BlaBlaBla” e “Stracult”: lavori che lei accetta in un batter baleno, seguiti da RadioSex, dove avrà occasione di recitare accanto a Pietro Sermonti. Questo solo un assaggio di Fancini. Vedremo se Chiara approderà anche al Magna Graecia film festival. Di certo sarebbe graditissima la presenza di Isabella Ferrari. 
Sul suo nome – come detto – si continua a lavorare per portare a casa il risultato. Bellezza inquieta e talento, la Ferrari potrebbe arrivare al festival con “Il venditore di medicine”. Film denuncia di Antonio Morabito. Nel cast Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, Evita Ciri, Marco Travaglio, Roberto De Francesco. Ed ecco perché potrebbero arrivare a Lido anche Morabito e Evita Ciri. Di lei, nata a Roma da madre di Parma e padre toscano, si sentirà parlare molto. Ancora nel parterre dei registi, spunta il nome Sydney Sibilia. Suo il film “Smetto quando voglio” . Opera prima di Sibilia, “Smetto quando voglio”, è una commedia corale che narra le vicende di sette cervelloni super-laureati che, a causa della mancanza di lavoro, si uniranno per mettere in pratica un’idea geniale. Ancora indiscrezioni. Ecco Pif e “La mafia uccide solo d’estate” . Pierfrancesco Diliberto per tutti Pif: conduttore televisivo, autore televisivo, regista, attore e scrittore. La Iena, quattro David di Donatello e un premio alla Mostra di Venezia ha debuttato alla regia dirigendo proprio “La mafia uccide solo d’estate” . 
All’ultimo Festival di Sanremo, Pif ha curato l’anteprima di ogni serata della kermesse chiamata Sanremo & Sanromolo. Non solo. Proprio con “La mafia uccide solo d’estate” Diliberto, ha vinto il David di Donatello come miglior regista esordiente. Il premio è stato consegnato a Pif dal collega Gabriele Salvatores durante la cerimonia negli Studi Nomentano 5 di Roma, condotta da Paolo Ruffini e Anna Foglietta. Anche per lui l’attesa ora è a Lido. Notti da red carpet e nomi di richiamo puntelleranno la nuova edizione. E chissà quali sorprese ha in serbo il Magna Graecia film festival! Intanto, però, è un’icona come Audrey Hepburn ad essere immortalata con la sua raffinata bellezza sul manifesto dell’edizione 2014.
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