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ROMA – Una nutrita rappresentanza calabrese ha partecipato all’incontro a Roma che ha preceduto l’accensione del presepe e dell’albero di Natale quest’ultimo donato a Papa Francesco dalla Provincia di Catanzaro (LEGGI). Un incontro durante il quale il Pontefice ha ricordato come proprio l’albero e il presepe siano dei simboli che «toccano il cuore di tutti, anche di coloro che non credono, perchè parlano di fraternità, di intimità e di amicizia, chiamando gli uomini del nostro tempo a riscoprire la bellezza della semplicità, della condivisione e della solidarietà. Sono un invito all’unità, alla concordia e alla pace». 

L’incontro si è svolto presso la sala Clementina del Palazzo Apostolico e oltre alla delegazione calabrese era presente anche quella proveniente da Verona che ha donato il presepe. Per il Santo Padre «il presepe con le statue di terracotta a grandezza naturale, donato dalla Fondazione Arena di Verona, e il grande abete con gli altri alberi destinati a diversi ambienti del Vaticano, offerto dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, esprimono le tradizioni e la spiritualità delle vostre Regioni. I valori del cristianesimo, infatti, hanno fecondato la cultura, la letteratura, la musica e l’arte delle vostre terre; e ancora oggi tali valori costituiscono un prezioso patrimonio da conservare e trasmettere alla future generazioni. Il presepe e l’albero – ha aggiunto il Papa – toccano il cuore di tutti, anche di coloro che non credono, perché parlano di fraternità, di intimità e di amicizia, chiamando gli uomini del nostro tempo a riscoprire la bellezza della semplicità, della condivisione e della solidarietà. Sono un invito all’unità, alla concordia e alla pace; un invito a fare posto, nella nostra vita personale e sociale, a Dio, il quale non viene con arroganza ad imporre la sua potenza, ma ci offre il suo amore onnipotente attraverso la fragile figura di un Bimbo. Il presepe e l’albero portano quindi un messaggio di luce, di speranza e di amore».

A guidare la delegazione calabrese c’era il presidente della Regione Mario Oliverio che rivolgendosi al Pontefice gli ha portato il saluto dei calabresi. «Da pochi giorni – ha detto – ho assunto la responsabilità di guidare la regione più sofferente sul piano sociale ed economico, ma anche la più accogliente e generosa d’Italia. Ho apprezzato molto la forza del suo messaggio di contrasto alla criminalità – ha affermato Oliverio – ed alla sua devastante funzione, in occasione del suo viaggio in Calabria, a Cassano Ionio. Conto molto sul Suo aiuto e sostegno, sulla Sua preghiera e su quelle della Chiesa in quest’opera difficile a cui mi accingo. Sono sicuro che non mancheranno. I calabresi, Le sono devoti e le saranno grati». 

Assieme ad Oliverio erano presenti anche il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno e l’arcivescovo della diocesi di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, tutti i consiglieri provinciali di Catanzaro, una nutrita rappresentanza che comprendeva anche parlamentari e consiglieri regionali, diversi amministratori e sindaci della provincia, il sindaco di Fabrizia, Antonio Salvatore Minniti, territorio da cui l’albero proviene materialmente. 

Ad accendere l’albero è stato chiamato il piccolo Andrea Bressi, il bimbo catanzarese di poco più di tre anni, che questa mattina ha anche avuto l’onore di stare per pochi minuti accanto al Santo Padre durante l’udienza pubblica. L’albero è un abete bianco, alto 25 metri, che arriva dal Passo dell’Abate nel Comune di Fabrizia, donato dalla Provincia di Catanzaro con la collaborazione dell’Azienda Calabria Verde

 «I calabresi – ha affermato invece il vescovo Bertolone rivolgendosi al Pontefice – non chiedono commiserazione ma azioni concrete, non si crescerà se non insieme anche nella povertà. La Calabria è una terra segnata dalla violenza della ‘ndrangheta, dove i figli partono, i genitori restano ma non ci lasceremo rubare la speranza perchè sappiamo di poter contare sulla sua preghiera». Nel pomeriggio durante la cerimonia i ragazzi dell’Istituto alberghiero di Soverato sono stati autorizzati ad usare le cucine vaticane per preparare il buffet per il Santo Padre a base di piatti della tradizione calabrese. Ad intrattenere gli ospiti anche il Coro Polifonico Serrastretta Joyful Chorus.

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