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CIRO’ MARINA – La vendemmia delle uve gaglioppo slitta a fine settembre nel comprensorio della doc Cirò, perché c’è un ritardo nella maturazione. L’annata è buona. Il verdetto lo ha emesso l’imprenditore Nicodemo Librandi al termine del suo consueto giro nelle sue vigne e nelle vigne dei 42 soci dell’associazione “I Vignaioli del Cirò”, che gli conferiscono le loro uve, accuratamente selezionate. «Speriamo che il tempo si mantenga bello», si è augurato lo stesso Librandi, il quale sta lavorando le uve chardonnay, raccolte quest’anno a metà settembre e non i primi d’agosto, come avveniva solitamente.

I tempi non sono ancora maturi neppure per la Tenuta Iuzzolini. Uno dei contitolari, Antonio Iuzzolini, ha detto con grande sicurezza: «Questa settimana non vendemmieremo di certo, perché i terreni sono ancora umidi per la recente pioggia, valuteremo la situazione tra venerdì e sabato dell’altra settimana». La qualità delle uve lui la definisce «ottima». I dati quantitativi li fornisce quindi il presidente della cantina “Caparra & Siciliani“, Salvatore Caparra, tracciando il seguente quadro: «La vendemmia 2015 si presenta leggermente più abbondante rispetto a quella dell’anno scorso, che è stata una delle più scarse degli ultimi anni, le uve qualitativamente sono buone, al Vallo ottime, solo nelle zone colpite dalla grandine a giugno la qualità è un pò meno buona».

Le uve chardonnay dei soci della cantina sono state raccolte tutte, «quelle merlot e cabernet le stiamo ancora raccogliendo», ha chiarito Caparra. I loro vitigni internazionali sono impiantati nelle località Volvito, Cannarò e Acutetto. Ma il presidente Salvatore Caparra ha pure il polso del mercato esterno dell’uva, perché i compratori forestieri stazionano nei pressi della cantina “Caparra & Siciliani”, così come nei pressi del bar D’Agostino, sito all’ingresso della cittadina. «C’è un movimento di forestieri, vengono da Reggio Calabria e provincia, da Catanzaro e provincia e da Rossano e dintorni, in prevalenza», la sua sottolineatura. Vendemmierà non prima della fine di settembre l’imprenditore giramondo, Giuseppe Ippolito, titolare dell’azienda vitivinicola Du Cropio. «Devo aspettare che maturi il gaglioppo, io produco vini rossi con il gaglioppo, il vino della tradizione». Nel frattempo lui organizza tour turistici nei vigneti di sua proprietà e nei luoghi più suggestivi. Il pomeriggio di ieri lo ha trascorso, per esempio, con un cliente di un suo importatore che vende il vino a New York. «Abbiamo fatto un giro in barca a Punta Alice, dopo una degustazione a base di peperoni e patate, formaggi e sardella».

Il cugino, Paolo Ippolito, contitolare della cantina “Ippolito 1845” insieme ai suoi familiari, ha risposto alla relativa domanda: «Stiamo vendemmiando i bianchi, noi lavoriamo solamente uve autoctone, greco, calabrese, gaglioppo e pecorello, l’ultimo nato, la qualità è ottima». Valentino Zito è anch’egli impegnato nella vendemmia. Un altro attendista, “per necessità”, è il presidente della cooperativa dei vitivinicoltori “Cavic“, Aldo Scilanga, «perché- ha spiegato- prima della recente pioggia avevamo una qualità eccellente, era una grande annata sia per qualità che per quantità, allo stato attuale siamo costretti ad aspettare per poi verificare, anche se la situazione cambia da zona doc a zona, ci sono zone in cui le uve sono buone, in altre c’è fracidume». Scilanga prevede di vendemmiare ad ottobre. «La vera vendemmia sarà ottobrina». Si è augurato anche lui, come Librandi, che continuino le belle giornate. La raccolta del prodotto s’incastra in un quadro che vede “paralizzati” il Consorzio di tutela dei vini doc Cirò e Melissa, a causa del mancato rinnovo delle cariche sociali e delle verifiche da parte del Ministero delle politiche agricole, e la Contea del Cirò, lo stabilimento di proprietà dei Comuni di Cirò, Cirò Marina e Crucoli, sorto nei grandi locali dell’ex Giara e destinato a vinificare le uve dei piccoli viticoltori, per assenza di gestori.

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