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LAMEZIA TERME – Il cantautore Roberto Vecchioni ha portato la sua arte al liceo Classico “Fiorentino” nell’ambito della “Notte bianca” dei licei, rendendola unica con il suo personale tocco artistico. Nella sua carriera è ricorrente l’intrecciarsi del proprio essere con i più svariati miti della storia, della letteratura e dell’arte. Roberto Vecchioni, all’interno del programma previsto per l’iniziativa nazionale dei licei, ha voluto presentare, nell’Atrio delle Muse dell’istituto “ Fiorentino”, il suo ultimo libro “Il mercante di Luce”, edizioni Einaudi, ponendo al centro l’importanza e il valore dell’antico. Come ha descritto l’autore, «protagonista è un padre che attraverso la storia dell’arte e del pensiero filosofico greco, trasmette al figlio malato di un male incurabile, la bellezza della vita, perché non importa quanto tempo si vive, ma con quanta luce dentro».

Il suo è stato un percorso interiore, lungo 40 anni che poi è sfociato nel libro, che ha come muse, come ispirazioni, la sua famiglia, suo padre, il suo professore, i suoi figli, uno gravemente malato ma – come ha sottolineato – «la felicità c’è sempre, la sfioriamo per tutta la vita, non è il traguardo ma il percorso, una gara, una corsa per superare gli ostacoli che il destino ci mette davanti».

Indirettamente, l’opera si lega quindi agli studi classici: «il mio consiglio è di seguire studi classici non perché siano meglio degli altri, ma perché insegnano la giusta capacità mentale per seguire poi qualsiasi percorso di studi, per la vita stessa, perché trasmette una chiarezza mentale che deve fare dei suoi giovani studenti orgogliosi». Attraverso l’opera, l’autore ha lasciato al pubblico, quindi, una lezione di vita, perché studiando l’origine del mondo si può continuare a camminare verso il futuro. Il protagonista del libro è quindi un uomo triste, che si sente sconfitto dalla vita e che l’autore nel libro paragona ad Aiace, di cui Sofocle narrò il suicidio dopo la morte di Achille. Anche il protagonista del suo libro toccherà la follia sbandando con la sua Porsche in un bar A seguire le mani dell’autore nella scrittura del libro, Sofocle e poi la poetessa Saffo, prima poetessa gay «che parlò di amore come un pianto leggero cade sul cuore» e poi Euripide.

Il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro ha parlato di Roberto Vecchioni come «una persona unica, un esempio da seguire, attraverso le sue parole l’immagine dell’impegno, dello studio come l’anticamera del sogno che va vissuto, coltivato e realizzato». E per Vecchioni la Calabria «è figlia della Magna Graecia, deve e può essere guida per i suoi figli, nel segno della storia, della sua storia».

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