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Presentata l’iniziativa che permette di scambiare libri in diversi punti della città, consentendo di alimentare la passione per la lettura

di ANDREA TRAPASSO

CATANZARO – È possibile prendere un libro, leggerlo e poi restituirlo. Ma si può anche portarlo via e al suo posto lasciarne un altro. Oppure semplicemente donarne uno, così, per far crescere il catalogo a disposizione della comunità. La prima regola di questa esperienza è che non ci sono regole. L’unico presupposto, imprescindibile, è il senso di civiltà. Perché solo così, nel tempo, anche la città di Catanzaro potrà dire di aver vinto questa sfida.

Il Book Sharing prende ufficialmente avvio nel capoluogo regionale. Per iniziativa dell’associazione “Ci vediamo #da Margherita”, lo scambio libero di libri è pronto per trasformare alcuni dei punti nevralgici della città in dei nodi per lo scambio della cultura nella sua massima espressione: i libri.

Ieri pomeriggio, al bar Imperiale, l’inziativa ha vissuto il suo debutto con la conferenza stampa di presentazione e l’installazione della prime delle quindici librerie “aperte” che, nel giro di qualche giorno, faranno la loro comparsa in alcuni punti dell’area urbana. Dalla stazione di Catanzaro Lido al bar del Parco della Biodiversità. Dalla parfarmacia Suraci in via Lucrezia Della Valle, al market l’Elefantino del quartiere Corvo. Ma anche il bar Garden di San Leonardo, l’edificio di Bioscienze dell’Umg, il Bar Centrale, Il Paddy’s, e la Tana del Luppolo (sempre nel quartiere marinaro). Per finire al reparto di Pediatria dell’ospedale Pugliese, dove si avrà una concentrazione particolare di libri per l’infanzia che andranno ad allietare la degenza dei piccoli ammalati (ma dal direttore sanitario, rivelano gli organizzatori, è arrivata l’apertura per estendere la presenza delle librerie in tutti i reparti).
Presenti alla conferenza di ieri alcuni dei membri di “Ci vediamo #da Margherita” (Giuseppe Mancuso, Nuria Vadalà, Debora Tammè e il fondatore, nonché consigliere comunale, Roberto Rizza); Carlo Poerio e Andrea Reale, in rappresentanza dell’Umg; Rodolfo Carpino dell’editrice “La Rondine”; Giuseppe Minieri, imprenditore partner del progetto; e l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Fabio Talarico.

Dopo la fase uno, quella della raccolta dei testi (oltre seicento quelli già messi insieme dagli organizzatori), si passa ora alla parte pratica che è quasi più difficile a spiegarsi che a farsi. Il concetto alla base del Book Sharing è quantomai semplice: lo scambio. «Siamo fiduciosi che il messaggio venga recepito dai catanzaresi – dice Debora Tammè, di “Ci vediamo #da Margherita” – Queste librerie devono essere pensate con lo stesso amore con cui si pensano quelle di casa propria». Per gli amanti dei libri un concetto facile da intendere. E anche per i passionari del possesso dell’“oggetto libro”, occorre un piccolo sforzo: ad un libro preso, ne occorre uno in cambio.

Collocati sulle librerie, poi, dei quaderni su cui annotare il libro portato via e quello donato, in modo da avere un catalogo costantemente aggiornato. Un gruppo facebook permetterà invece di scambiare commenti, impressioni, recensioni sulle letture. Ma anche di inviare proposte e suggerimenti (per i più “timidi” disponibile anche una mail, booksharingcatanzaro@gmail.com).
«Ogni libro ha una storia – evidenzia Debora Tammè – ed è giusto che questa storia continui».

Storie che al di là dei contenuti, sono racchiuse “fisicamente” tra le pagine dei libri. «Durante la raccolta e la catalogazione – racconta Nuria Vadalà – abbiamo trovato di tutto ed è stato emozionante. Dediche, bustine di figurine, addirittura una letterina per Babbo Natale». E, quasi il destino lo avesse voluto, ecco dal fondo della sala dell’Imperiale alzarsi l’autrice di quella letterina.
Scambi di libri, scambi di storie, scambi di vita in altre parole. Benvenuto Book Sharing.

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