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CATANZARO – É morto a Catanzaro, all’età di 96 anni, Saverio Rotundo, noto col soprannome di “‘U Ciaciu”, maestro dell’arte della lavorazione del ferro e già docente dell’Accademia di belle arti del capoluogo calabrese. Rotundo é deceduto nell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, dove era ricoverato in seguito alla caduta in un dirupo avvenuta il primo aprile scorso. Personaggio estroso, Rotundo aveva realizzato numerose mostre delle sue opere ed ottenuto vari riconoscimenti. A Catanzaro, la città in cui era nato, godeva di vasta popolarità e molti estimatori.

Domani, dalle 17 alle 22, e poi martedì, fino a qualche minuto prima della celebrazione dei funerali, che si svolgeranno alle 15:30 nella chiesa del San Giovanni, sarà aperta la camera ardente nel complesso monumentale del San Giovanni. 

Il sindaco, Sergio Abramo, commentando la scomparsa dell’artista, ha affermato: «Se n’è andato un genio, un’icona di Catanzaro. L’occasione per rendere l’ultimo omaggio al maestro Rotundo, che ha segnato un’epoca accompagnando generazioni di catanzaresi con la sua geniale creatività, la sua affabilità, il suo essere sempre presente e disponibile».

Nella dichiarazione congiunta con il vicesindaco e assessore alla Cultura, Ivan Cardamone, e con il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, è stato espresso ai familiari di Rotundo «il cordoglio a nome dell’intera Amministrazione comunale, della Giunta e di tutta la rappresentanza consiliare».

«Farò tutto il possibile – ha detto ancora Abramo – perché la sua opera venga valorizzata come merita e come avrebbe maggiormente meritato in vita. E lo farò sia nella mia veste di primo cittadino che da presidente della Provincia. “U Ciaciu” era una persona a cui tutti volevano bene ed i tanti messaggi di commozione e condoglianze, i ricordi diretti che in queste ore si stanno susseguendo, ne sono la dimostrazione. Il maestro Rotundo è stata una delle migliori espressioni della tradizione e del talento artistico catanzarese».

«Speravamo – ha detto il vicesindaco Cardamone – che dopo l’incidente che alcune settimane fa l’aveva costretto al ricovero, si riprendesse e tornasse a riempire con la sua vitalità il panorama culturale di Catanzaro». Cardamone ha sottolineato «la presenza di artista a tutto tondo di Rotundo, che amava vivere la città nel senso pieno, sempre da vicino, in prima persona. Nella sua casa-bottega nel cuore del centro storico, tanti oggetti abbandonati, e che il maestro recuperava per strada, hanno ripreso vita diventando dei pezzi d’arte. Se da un lato la scomparsa del maestro Rotundo lascia un vuoto profondo, dall’altro è uno stimolo per continuare a ravvivare il mondo dell’arte e della cultura catanzaresi anche seguendo la sua impronta».

Marco Polimeni ha annunciato che nella prossima sessione del Consiglio comunale l’aula osserverà un minuto di silenzio. «È il minimo che possiamo fare – ha detto Polimeni – per ricordare un gigante come il maestro Rotundo. Che ho avuto la fortuna di conoscere di persona nelle tante attività, pubbliche e private, nelle quali abbiamo potuto godere dei suoi consigli, della sua trascinante personalità, del suo incontenibile entusiasmo aperto ai più giovani. La sua galleria di opere ha contribuito a valorizzare il nome e l’immagine di Catanzaro, conquistando anche gli apprezzamenti di Vittorio Sgarbi ed uno spazio internazionale all’Expo di Milano».

«”U ciaciu” ci mancherà – hanno concluso congiuntamente Abramo, Cardamone e Polimeni -, anzi ci manca di già. Il maestro Rotundo ha arricchito tutti noi, Catanzaro gliene sarà sempre grata».

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