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Il presidente Oliverio durante la presentazione

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CATANZARO – La Regione ha presentato ufficialmente, durante un incontro alla presenza del presidente della Regione Mario Oliverio, del consigliere regionale Michele Mirabello e della dirigente generale del Dipartimento turismo e cultura Sonia Tallarico, il quindicesimo rapporto sul turismo in Calabria. All’iniziativa è intervenuto anche il professor Emilio Becheri, uno dei maggiori esperti di turismo nazionale e internazionale, il quale ha curato un capitolo del rapporto che sviluppa un’analisi comparativa delle performance regionali e nazionali del settore.

Un rapporto di certo di grande importanza per la regione dato che il Turismo rappresenta una delle principali fonti positive di economia della Calabria e che mette in luce i chiaro scuri  di un settore che potrebbe essere il volano dello sviluppo calabrese ma che stenta ad assumere un ruolo centrale e trainante.

Il Rapporto, elaborato dal Sistema informativo turistico della regione Calabria, riguarda l’ultimo decennio con uno specifico approfondimento sugli ultimi tre anni è stato illustrato dalla direttrice della ricerca Mariza Righetti. Nello specifico, secondo lo studio il 2017 ha fatto segnare, per il movimento turistico regionale, il record di arrivi e di presenze turistiche, circa 1.800 milioni di arrivi e 9 milioni di presenze. Il primato storico delle presenze si è registrato anche riguardo alla componente estera del movimento turistico con 317 mila arrivi per circa 2 milioni di pernottamenti.

Si evidenza come quella in questione sa stata una stagione fortemente positiva anche perché «in campo turistico – hanno spiegato i responsabili – i cambiamenti sono molto lenti e si sedimentano e diventano evidenti solo nel corso di più anni».

Da questo punto di vista, Oliverio ha evidenziato come «dal 2015 si è innescata una sostanziale ripresa. Si è assistito nell’ultimo decennio a un andamento sfavorevole fino al 2014, con un picco negativo del -15% circa rispetto al 2017. Si è invertita la tendenza sia in relazione agli ospiti italiani che a quelli stranieri. Si tratta di dati importanti che ci dicono che la Calabria ha delle potenzialità enormi e noi ci siamo impegnati in questi anni per farle esprimere pienamente. I risultati positivi – ha proseguito Oliverio – non sono un caso ma il frutto di diversi componenti messi insieme che hanno prodotto la proposta di un’offerta turistica diversificata che tiene conto del prodotto balneare, di quello naturalistico, sportivo, culturale ed enogastronomico».

Il governatore della Regione, con una punta di orgoglio ha voluto anche sottolineare che «oggi possiamo veramente dire che la Calabria non è più isolata. Il nostro impegno è stato indirizzato soprattutto ad agevolare l’accessibilità anche con strumenti legislativi. È infatti all’esame del Consiglio regionale la proposta di legge incentivazione dell’incoming turistico attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione per riorganizzare il sistema di concessione dei contributi alle organizzazioni di viaggio, con l’obiettivo di stimolare l’offerta in termini di distribuzione delle presenze soprattutto nei mesi non estivi».

Ma un nodo importante per lo sviluppo della regione risiede inequivocabilmente nella mobilità interna, e da questo punto di vista Oliverio ha sottolineato che «si sta investendo in operazioni di carattere infrastrutturale ed ha ricordato che dal 2019 sarà sui binari il nuovo treno Pop capace di percorrere 100 km in mezz’ora. Per quella data avremo anche la nuova ferrovia jonica Catanzaro-Sibari e dal 2020 la Catanzaro-Reggio Calabria. La mobilità interna efficiente e veloce si rende necessaria per poter diffondere il turismo di nicchia. Il dato interessante che emerge nel 2017 – ha specificato ancora il presidente della Regione – è rappresentato dal fatto che la Calabria è stata scelta nella sua complessità di patrimonio naturalistico, quindi non solo per gli 800 km di coste e per il mare, che rimane il primo prodotto in termini di offerta, ma anche per i suoi borghi caratteristici, per la montagna con i parchi nazionali e le riserve naturali, per i siti archeologici e i musei».

Inoltre, parlando dell’aumento delle presenze straniere e sottolineando che, secondo i dati forniti da Sacal, tra il primo gennaio e il 31 marzo di quest’anno si è registrato il 49% di arrivi di turisti internazionali in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il presidente Oliverio ha ricordato che a seguito di una candidatura avviata nel 2017 la Calabria è stata scelta dalla Federazione del turismo tedesco Drv per l’organizzazione della 68° edizione del meeting annuale del turismo tedesco, mai svolto in Italia, con la partecipazione prevista di 650 tour operator. Oliverio ha poi sottolineato che la Calabria è stata anche meta di importanti manifestazioni sportive come i campionati del mondo di Kitesurf e i campionati nazionali di vela; che le maggiori testate giornalistiche nazionali e internazionali hanno parlato ampiamente della Calabria e il New York Times la colloca tra le 52 mete turistiche imperdibili per l’anno 2017 (LEGGI LA NOTIZIA).

In generale, per Oliverio «ci sono tutte le premesse per far mettere le ali alla nostra regione che deve diventare un punto di riferimento a livello internazionale. Serve un patto tra la Regione, i Comuni e gli operatori del settore. Vogliamo creare un marchio Calabria di qualità. Insieme ce la possiamo fare».

«La Regione Calabria – ha ricordato Tallarico – è stata la prima regione italiana ad avere ottenuto il prestigioso riconoscimento della certificazione ‘Welcome Chinese’ per avviare un progetto di incoming dalla Cina, attraverso un accordo con il promoter cinese governativo più importante CITS».

Il consigliere delegato al turismo, Michele Mirabello, ha parlato di «numeri che sottolineano l’importante lavoro messo in campo in questi anni: nel 2017, infatti, nel complesso delle strutture ricettive regionali, rispetto all’anno precedente, gli arrivi hanno registrato un aumento complessivo del 12,3%, gli arrivi stranieri dell’11,4% e quelli nazionali del 12,5%, mentre le presenze complessive, invece, nell’ultimo anno sono aumentate del 6%».

I dati in sintesi del rapporto

 

Nel 2017 la quota delle presenze di stranieri rispetto al totale è del 22,4%, il 4,7% in più di peso rispetto al 2007.

La provincia che occupa la posizione maggioritaria della domanda turistica regionale è quella di Cosenza con il 38,3% degli arrivi e il 37% delle presenze.

Rispetto alle aree territoriali la quota più consistente del movimento turistico è occupata dal Tirreno, 48,9% degli arrivi e 51,6% delle presenze, seguono le località marine ioniche, arrivi 33,4%, presenze 39,8, e infine le località montane con una quota marginale, arrivi 5,6%, presenze 2,7%. In sostanza il 91,4% di pernottamenti si registrano in una località bagnata dal mare.

Nel 2017 sul Tirreno si raggiungono livelli delle performance, per gli stranieri, mai raggiunte prima: arrivi 220 mila, presenze 1,444 milioni. Tali valori determinano il primato dell’anno 2017 anche relativamente al movimento complessivo (arrivi 879 mila, presenze 4,659 milioni). La permanenza media dei turisti nelle strutture ricettive regionali nel 2017 è stata di 5 giorni mentre nel 2007 è stata di 5,6 giorni. Le province dove è assolutamente preponderante il turismo “balneare” come Vibo Valentia e Crotone presentano una permanenza media più lunga, rispettivamente 6,3 giorni e 6,5 giorni.

Nel 2017, nel complesso delle strutture ricettive regionali, rispetto all’anno precedente, gli arrivi hanno registrato un aumento complessivo del 12,3%, gli arrivi stranieri dell’11,4% e i nazionali del 12,5%. Le presenze complessive, invece, nell’ultimo anno aumentano del 6%, con una intensità, inferiore a quella registrata negli arrivi, situazione che si spiega con la diminuzione della durata media del soggiorno. Le performance migliori si registrano sul Tirreno e riguardano sia i turisti domestici (presenze +8,6%) che quelli internazionali (presenze +12,7%) sebbene bisogna sottolineare che l’intensità di crescita è nettamente superiore per gli stranieri. Anche nelle località marine dello Ionio le variazioni del movimento dei turisti sono positive (presenze italiani +3,9%; presenze stranieri +2,6%). La quota del comparto alberghiero per la domanda turistica supera l’80% (per gli arrivi e per le presenze).

La stagionalità continua ed essere tra le più elevate d’Italia, con il massimo picco nei mesi di luglio e agosto, meno accentuata per gli stranieri che da giugno ad ottobre si distribuiscono in un arco temporale più ampio, si ravvisano però nel 2017 segnali positivi rispetto all’anno precedente la concentrazione nel mese di agosto passa dal 36% al 33% si attenua, infatti, la concentrazione delle presenze degli italiani passando da circa il 40% del 2016 al 37% del 2017.

Il movimento turistico della Calabria può essere analizzato anche secondo la fonte Banca d’Italia, attraverso l’indagine campionaria sul movimento dei turisti internazionali alle frontiere relativamente ai clienti provenienti dall’estero e attraverso l’indagine campionaria sulle vacanze ed i viaggi degli italiani in Italia e all’estero condotta dalla stessa Istat. I dati risultanti da queste due indagini, che, rispettivamente, stimano arrivi e presenze degli stranieri e quelle dei residenti all’interno del Bel Paese, appaiono assai maggiori di quelli rilevati dall’Istat presso gli esercizi ricettivi perché tengono conto anche del movimento nelle abitazioni per vacanze in proprietà o in affitto. Ne consegue che le presenze complessive sono 25,873 milioni, con un moltiplicatore di 3,04.

Il movimento turistico complessivo della regione è, dunque, pari ad almeno tre volte quello che appare dalle statistiche ufficiali. Il sistema ricettivo calabrese nel 2017 è composto da 3.361 esercizi ricettivi e 193.518 posti letto, si registra un incremento rispetto al 2016 sia per il numero degli esercizi (+7,8%) che dei posti letto (+2,6%).

Il fatto che gli esercizi aumentino in maniera proporzionalmente più accentuata rispetto ai posti letto è diretta conseguenza della dimensione media delle nuove strutture ricettive, che generalmente sono piccole strutture; rispetto al 2006, il numero dei Bed & Breakfast è aumentato del 373%, contribuendo nello stesso periodo, alla crescita del numero delle strutture ricettive complessive (+112%) che però non determina un aumento proporzionale dei posti letto che aumentano solo del 1,2%.

Nel biennio 2015-2017, la dimensione media del comparto extralberghiero diminuisce del 12,3%: da 40,3 posti letto medi per esercizio a 35,4 posti letto per esercizi. Nel settore alberghiero, al contrario, la dimensione media delle strutture aumenta del 10,3%: nel periodo 2006-2017 passando da 113 posti letto medi per esercizio a 124, aumento dovuto soprattutto alle Residenze Turistico Alberghiere (RTA), categoria nella quale si passa da 142 posti letto medi per esercizio a 170 (+19%).

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