X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

CATANZARO – La scuola come missione. Si trasforma quasi in un appello, il messaggio di auguri inviato dall’arcivescovo di Catanzaro, Vincenzo Bertolone, ai dirigenti scolastici e agli insegnanti, a pochi giorni dal suono della prima campanella che in Calabria è fissato per lunedì 15 settembre. «Prendersi “cura” della scuola – ammonisce il presule – è un compito irrinunciabile: è ad essa che occorre guardare quale bene di tutti e di ciascuno, operando nella prospettiva della sua concreta valorizzazione, del suo progressivo e coerente rinnovamento, della piena attuazione della libertà di educazione e di istruzione. Ignorarlo significherebbe macchiarsi di un delitto».

LEGGI IL CALENDARIO SCOLASTICO 2014/2015

Aggiunge Bertolone: «C’è un bisogno estremo di maestri, di buoni maestri, di gente che non insegni solo per professione, ma che creda che quello che fa è una missione che deve far crescere allievi non servili, non interessati soltanto al nozionismo, ma anzitutto alla vita».

Ma il richiamo del presule è anche contro le politiche dei tagli e dei ridimensionamenti della scuola: «Alle urgenze poste dalla nostra epoca per l’educazione e la formazione dei giovani – scrive nel suo messaggio – non sembrano essere state date risposte concrete e convincenti. Anzi, la scuola da risorsa pare essere divenuta marginale, un problema addirittura, con gravi conseguenze dal punto di vista sociale. Ne sono prova la diminuzione degli investimenti e delle risorse destinate all’educazione e alla cultura e la contemporanea insorgenza di vari malesseri a livello dei docenti e la diffusione, a livello giovanile, di modelli facili di successo, per i quali può risultare superflua qualsiasi seria preparazione intellettuale e morale. Questo scenario va contrastato con un’educazione che offra una visione alta della vita e valorizzi tutte le dimensioni della persona, non solo gli aspetti tecnici e scientifici, nè solo quelli emotivi, ma l’uomo considerato nella sua unità e nella sua totalità, corpo e anima, cuore e coscienza, pensiero e volontà».

Per questo l’arcivescovo  ringrazia dirigenti e insegnanti «del delicato ministero che svolgete con dedizione». E formula l’invito a «guardare con un’ottica diversa l’anno scolastico incipiente perchè ci ricorda semplicemente, l’importanza della scuola, in specie in un contesto culturale, quale quello presente, segnato da scetticismo e da individualismo» che, sottolinea Bertolone, «sgretolano i capisaldi dell’educazione riducendola a mera trasmissione di conoscenze e abilità tecniche».

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE