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Il Movimento Apostolico è canonicamente soppresso. Lo ha stabilito in maniera definitiva un decreto della Congregazione per la Dottrina della fede (l’ex Sant’Uffizio), approvato in forma specifica da Papa Francesco.

Il decreto porta la data del 10 giugno 2021 ed è stato reso pubblico questa mattina nella festività dei Santi Apostoli Pietro a Paolo, presso la Basilica dell’Immacolata di Catanzaro, nel corso di una convocazione straordinaria di presbiteri, diaconi, religiosi e fedeli presieduta dall’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza Episcopale Calabra.

Anche se, in punta di diritto, l’efficacia della decisione è da far risalire al momento il cui il provvedimento canonico è stato notificato all’arcivescovo metropolita. Si conclude così la visita apostolica disposta dalla Santa Sede il 21 settembre 2020, sempre tramite decreto dell’ex Sant’Uffizio.

In quell’occasione venivano nominati Ignazio Sanna, arcivescovo emerito di Oristano e presidente della Pontificia Accademia di Teologia, come “visitatore”, e Mauro Cozzoli, professore emerito di Teologia morale alla Pontificia Università Lateranense, e Agostino Montan, professore emerito di Diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense, come “con-visitatori”, con funzione di aiuto e di consiglio.

L’indagine si rendeva necessaria – come veniva scritto in quel Decreto– per risolvere problemi di diversa natura (teologica, disciplinare, istituzionale, ecclesiale e patrimoniale) riguardanti il Movimento Apostolico.

Nello specifico, quindi, si voleva vedere chiaro sulla “effettiva autenticità” dei fenomeni soprannaturali, sulle modalità di esercizio del ministero da parte dei sacerdoti che aderiscono alla spiritualità del Movimento, sull’organizzazione, sull’incompletezza normativa dello Statuto, sul discernimento vocazionale e sulla gestione dei beni. Dopo mesi di di verifiche e di indagini, con i visitatori che hanno ascoltato centinaia di sacerdoti, di consacrati e di fedeli, raccogliendo dichiarazioni e testimonianze orali e scritte, arriva la decisione della Santa Sede con la soppressione canonica del Movimento Apostolico, sorto a Catanzaro nel 1979 e riconosciuto come associazione privata di fedeli nel 2001, ma ormai presente in diverse diocesi in Italia e all’estero.

La Congregazione per la dottrina della fede si pronuncia pure sulla “effettiva autenticità” dei fenomeni che coinvolgerebbero l’ispiratrice Maria Marino, non riconoscendone la soprannaturalità. Il decreto sopprime anche l’associazione “Maria Madre della Redenzione”, a cui aderiva un gruppo di donne laiche scegliendo la strada di una piena consacrazione a Dio, sempre all’interno del Movimento Apostolico.

Inoltre, è stabilito che un sacerdote dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, specie se “già” appartenente al Movimento Apostolico, per poter essere incardinato in altra diocesi deve ottenere un apposito nulla osta da parte della Congregazione per il clero e di quello del proprio vescovo. L’esecuzione del decreto, anche per quanto concerne gli aspetti patrimoniali della vicenda, è affidata al vescovo Sanna.

Da questo momento, quindi, ogni questione legata al Movimento Apostolico, ormai soppresso, esula dalle competenze dell’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace. L’approvazione in forma specifica del provvedimento da parte di Papa Francesco preclude ogni possibilità di ricorso.

Infatti “prima sedes a nemine iudicatur”, recita il canone 1404 del Codice di diritto canonico. Vale a dire, “la Sede Apostolica Romana non può essere giudicata da nessuno”.

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