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Massimiliano Ferragina e la sua opera

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ROMA – L’aeroporto internazionale di Fiumicino “Leonardo da Vinci” è un’eccellenza ormai riconosciuta nel mondo. Nel 2020 il Council International Europe ha giudicato l’Aeroporto di Fiumicino il miglior scalo in Europa assegnandogli il “Best Airport Award” premio riconosciuto per ben tre anni consecutivi. Pochissimi forse sapranno che all’interno dell’Aeroporto di Fiumicino esiste una parrocchia dedicata ovviamente a Santa Maria degli Angeli, una parrocchia che ha una cappellina proprio all’interno dell’aereostazione, una cappellina che permette ai viaggiatori in sosta di partecipare alla Messa o semplicemente permanere in preghiera ed in silenzio.

Nel mese di gennaio la cappella è stata spostata e quindi completamente rinnovata all’interno del Terminal 1, quello delle partenze. Nuova architettura, nuovo design, molto luminosa e ben visibile. Le decorazioni e le pitture parietali, del presbiterio e della nicchia dedicata alla madonna di Loreto, sono state affidate all’artista calabrese Massimiliano Ferragina.

Massimiliano, come è nato il progetto?

«Il progetto è nato da un’amicizia. Una storia d’amicizia tra me e la famiglia di un mio studente di diversi anni fa. Il padre, Gianluca, lavoratore in aeroporto, quando ha saputo che si stavano vagliando progetti decorativi artistici mi ha chiesto di presentarne uno tutto mio. Gianluca e la moglie sono miei collezionisti da tempo e mi seguono per mostre con i lori figli. Il progetto è piaciuto e grazie alla riflessione ed al contributo del parroco della parrocchia Santa Maria degli Angeli, don Giovanni Soccorsi, tutto si è concretizzato».

In che cosa consiste?

«Il progetto si chiama “Luce Nuova” ed è stato ispirato dalla lettura di un testo biblico tra i miei preferiti, i primi versi del prologo di Giovanni dove si legge “Dio nessuno lo ha mai visto”, ecco non volevo raffigurare nulla che potesse essere immagine idealizzata del divino ma solamente l’essenza, la Luce. I movimenti della scala cromatica utilizzata e la tecnica volevo dicessero tutto, volevo una pittura dietro l’altare che avvolgesse in una Luce sanante tutti coloro che sarebbero passati sostando in aeroporto, credenti e non, cristiani e non. Tutti. Tre giorni in cantiere con falegnami ed elettricisti per coordinarci al meglio, con i muratori e con l’equipe degli architetti. E’ stato un percorso di crescita meraviglioso».

Da quando si potrà visitare?

«Il 25 gennaio ci sarà la benedizione dell’altare alla presenza del vescovo di Fiumicino e di tutto il gruppo di lavoro. La cappellina comunque è già fruibile, è stata celebrata già la prima Messa. La vera bellezza per un artista credo sia riuscire a lasciare un segno e lanciare un messaggio. Il segno c’è e mi emoziona sapere che migliaia di persone potranno vederlo, potranno lasciarsi stupire. Il messaggio è che l’umanità, mai come in questo momento, ha bisogno di essere attraversata dal colore e dalla luce».

Altri progetti?

«Ci sono diversi progetti in cantiere. Stiamo cercando di mettere in calendario le date, sperando sempre che la pandemia non rallenti tutto questo sforzo creativo. Un progetto importante di cui posso parlare in parte riguarda un nuovo intervento pittorico in una chiesa parrocchiale vicino Roma. Dopo la pubblicazione delle foto della Cappella di Fiumicino ho ricevuto tante proposte da nord a sud. Sono un pittore, nasco come tale, la mia ricerca è sul colore e le sua percezione. Che sia il dialogo con l’architettura sacra la direzione da seguire? Non mi dispiacerebbe».

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