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La sala del Teatro Masciari

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CATANZARO – Il comune di Catanzaro ha firmato l’atto di acquisto dello storico Teatro Masciari. La struttura, edificata in stile liberty un secolo fa ed ubicata nel centro storico, è stata acquisita per 2,1 milioni di euro dalla famiglia omonima che l’aveva costruita.

Ne serviranno altri 3,5 per i lavori di adeguamento sismico, ristrutturazione e recupero delle parti esterne come la facciata e la suggestiva scala monumentale.

Entro due mesi, tuttavia, il ministero della Cultura potrebbe esercitare il diritto di prelazione. Ma in ogni caso, dopo lunghissima chiusura e inattività, «il teatro Masciari – ha detto in conferenza stampa il sindaco Sergio Abramo – tornerà ad essere uno dei più importanti punti di riferimento culturali del capoluogo di regione».

«Ce n’è voluto di tempo, ma ne è valsa la pena. L’illustrazione ufficiale in conferenza stampa del progetto di acquisizione al patrimonio pubblico e recupero dell’antico Teatro Masciari a Catanzaro dimostra che chi si è battuto affinché il bene culturale diventasse bene comune aveva buone ragioni per farlo. Così come le avevano i numerosi artisti di caratura nazionale e gli oltre tredicimila cittadini che, attraverso la loro firma, aderirono spontaneamente al comitato “Salviamo il Masciari”, nato esattamente otto anni fa, nell’aprile del 2013». È quanto si afferma in una nota del Comitato “Salviamo il Teatro Masciari”.

«Catanzaro è città di storia e tradizione – è scritto nella nota – ed è su entrambe che deve poter costruire la sua rinascita. Una rinascita che vede nella cultura uno dei pilastri irrinunciabili, in un momento tra i più difficili per il Capoluogo di regione stretto tra crisi pandemica, economica e sociale. È proprio per questo che il nostro comitato saluta con soddisfazione e gioia questo primo importante risultato, auspicando che sia un buon viatico per tutti quegli operatori culturali che finora non hanno mai smesso di credere nella loro missione e di battersi perché Catanzaro disponga di ogni possibile occasione di crescita».

«Certo, le porte del Masciari – si sottolinea nella nota – non si apriranno domani. Siamo consapevoli dei tempi tecnici di un iter che resta complesso ma, proprio per questo, non smetteremo di dedicare la necessaria attenzione agli step successivi. Oggi, tuttavia, è tempo di festeggiare. Viva il teatro, il teatro è vivo».

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