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Volontari Enpa

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MOTTA SANTA LUCIA (CATANZARO) – E’ stato gettato in un burrone, in una zona piena di rovi, e abbandonato al proprio destino. Il povero Ares, un meticcio taglia media chiamato così dai volontari dell’Enpa, sarebbe sicuramente morto se non fosse stato soccorso da tre ragazzi che si sono calati nel fosso – profondo tre metri – lo hanno adagiato su una barella e lo hanno infine tratto in salvo affidandolo alle cure di un veterinario. Il salvataggio è avvenuto domenica scorsa in una frazione di Motta Santa Lucia, nel Catanzarese, racconta l’Enpa.

Ad attirare l’attenzione dei salvatori, i lamenti disperati del cagnolino (un cucciolo di pochi mesi), che, evidentemente, doveva trovarsi in quella situazione già da molte ore, se non addirittura giorni. In effetti, le condizioni di Ares sono subito apparse critiche ai suoi soccorritori. Il cagnolino non solo era magrissimo – questo fa pensare che non sia mai stato accudito dal suo “proprietario” – ma era anche infestato dai parassiti. La successiva visita del veterinario ha confermato la gravità della situazione evidenziando anche una frattura del cranio, un forte trauma a carico della spina dorsale e un grave danno neurologico causato proprio dai parassiti.

Nella vicenda Enpa è intervenuta successivamente al salvataggio del cagnolino, raccogliendo l’appello dei suoi soccorritori, in grave difficoltà nel sostenere le spese mediche di Ares. Che vengono ora coperte dall’Ente Nazionale Protezione Animali, grazie alla sua Rete Solidale. L’associazione, che non riceve sovvenzioni pubbliche, si è fatta carico di tale onere nell’esclusivo interesse dell’animale e di chi tanto si è impegnato per prestargli aiuto, ma deve ancora una volta denunciare la più completa assenza delle autorità e delle istituzioni.

“Se non fosse stato per i tre ragazzi – prosegue Pirillo – il cane sarebbe morto. Lì, in quel dirupo, tra rovi e parassiti. Nonostante la nostra normativa stabilisca espressamente che la responsabilità degli animali vaganti ricada sui sindaci, nessuno, e sottolineo nessuno, è intervenuto per aiutarlo”.

“Di fronte a questo nuovo episodio di abbandono e di crudeltà contro gli animali, l’ennesimo nell’arco di pochi giorni, rinnovo l’appello a governo e Parlamento affinché tengano all’impegno, più volte ripetuto, di inasprire le pene per i reati contro gli animali”, dichiara la presidente nazionale di Enpa Carla Rocchi.

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