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Lo striscione esposto a Lamezia

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LAMEZIA TERME – Anche da Lamezia ci si schiera contro l’arresto di Carola Rackete, la donna che ha mandato in porto la Sea-Watch3 a Lampedusa, forzando il blocco. Da oggi l’artista e attivista lametina della “Casa del Popolo del Lametino e del Reventino” Simona Ponzù Donato, inizia lo sciopero della fame e dalle 19 annuncia un presidio permanente presso “La Casa del Popolo di Lamezia e del Reventino”, in Piazza Mazzini a Lamezia Terme.

IL RACCONTO DELL’EQUIPAGGIO CALABRESE DELLA GDF

«Vi chiediamo di partecipare e sostenersi attivamente con la vostra presenza, ci troverete presenti h24 nei prossimi giorni, inoltre sarà possibile unirsi allo sciopero della fame, sottoforma di staffetta, basta comunicarci il vostro nome, successivamente pubblicheremo l’elenco degli aderenti» si legge in una nota.

«In questi giorni – prosegue la nota – abbiamo assistito all’ennesimo episodio vergognoso di questa triste e miserabile pagina della storia politica italiana. È ora di dire basta all’utilizzo di vite umane per continuare a portare avanti quella che è solo propaganda, non certo il lavoro politico di cui ha bisogno questa nazione, anzi, questo gioco crudele disumanizza, incattivisce, ed è spaventoso il punto in cui siamo arrivati. È ora di aprire gli occhi e il cuore, di avere il coraggio di prendere una posizione, di non consentire mai più violazioni così gravi della persona e nei confronti della vita stessa. E ora di fermare questa barbarie! Rivolgiamo un appello a tutta la società civile, vi chiediamo di aderire e partecipare al presidio permanente contro l’arresto di Carola Rackete, per difendere il diritto inviolabile a restare umani e il quello sacrosanto di tutelare ogni vita, perché non si può negare il diritto alla solidarietà, non ci toglieranno anche questo. Vogliamo Carola Rackete libera. Rivendiamo il diritto a restare umani, perchè ogni vita è sacra e va difesa». 

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