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Bruno Napolitano, allenatore del Volley Soverato

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Non è facile e non è da tutti prendere la decisione che ha preso Bruno Napolitano tanti anni fa. Il tecnico del Volley Soverato ha lasciato la prestigiosa facoltà di ingegneria dell’Unical a tre esami dal termine per seguire la sua passione, per dare retta al cuore e non alla testa. Ed è dal diretto interessato che ci facciamo raccontare tutto, arrivando fino all’attualità e alle ambizioni della squadra catanzarese che milita nel torneo di A2 femminile. Ma partiamo, ovviamente, dall’inizio e da quella scelta di lasciare l’università.

Una decisione difficile

«Ricordo ancora le lacrime di mia madre – inizia così Bruno Napolitano – quando ho comunicato che sarei andato in Sardegna ad allenare. Fu la mia prima esperienza fuori dalla Calabria. Una decisione che è scaturita dopo le esperienze con la Milani e la Pallavolo Cosenza che mi hanno fatto capire che il volley era la mia strada e che sarebbe stato il mio lavoro. Non è stato facile e non è facile nemmeno adesso, ma non mi pento». 

La lontananza dalla famiglia

«I miei figli vivono in Repubblica Ceca insieme a mia moglie che lavora nello stesso mondo della pallavolo e che mi ha aiutato molto a far capire ed accettare ai miei due figli la condizione di vedere il proprio padre solo due volte l’anno, anche a causa della pandemia da Covid. Una condizione, questa, che mi obbliga ad essere più esigente. Loro hanno capito che questo sacrificio è fatto per loro, per farli vivere come meglio è possibile».

L’amore per la Calabria e per Soverato

Quattro anni nella cittadina jonica, nella “sua” Calabria, perché Napolitano è nato a Napoli ma è calabrese d’adozione. Una esperienza importante dopo tanti anni di lavoro all’estero. «Non finirò mai di ringraziare il presidente Matozzo per l’opportunità che mi ha dato quattro anni fa. Un presidente che da solo, con la propria famiglia, porta avanti la Serie A2 da quattordici anni. Di questo, tutta Soverato, la Calabria e la Federazione devono esserne grate».

Un lavoro vincente

Quattro anni ricchi di soddisfazione. La squadra ha viaggiato e viaggia sempre nelle zone alte della classifica. «Sono stati ottenuti dei buoni risultati, pur considerando che, in pratica, ogni anno il lavoro parte tutto daccapo. Nella rosa attuale, otto undicesimi della squadra sono nuovi eppure siamo in alto. Vuol dire che il lavoro di tutto lo staff tecnico è vincente».

La squadra del Volley Soverato

Progetti e difficoltà

Si può ipotizzare, allora, un Soverato ancora più in alto? «Difficile. Sono anni che si sente parlare di un nuovo palazzetto e invece siamo sempre qui a dividere l’impianto con altre società a scapito del nostro lavoro, con poco spazio di tempo a disposizione. Oggi la pallavolo è molto cambiata rispetto a dieci anni fa. Marketing, comunicazione e organizzazione sono elementi imprescindibili per ottenere grandi risultati».

La sfida alla capolista

Domenica arriva a Soverato la squadra del Talmassons, prima della classe. Uno scontro al vertice: capolista contro seconda. Gara difficile. «Certamente una gara complicata – spiega coach Napolitano – che affrontiamo senza l’opposto, la nazionale slovacca Sunderlikova, che ha rescisso consensualmente il contratto con la nostra società. Una grossa perdita. Ma ho detto alle mie giocatrici di giocare senza pressioni, con gioia ed entusiasmo, per avere questa opportunità di affrontare la prima della classe da secondi in classifica. Faremo come sempre il nostro meglio con questa squadra giovane». Riguardo a quest’ultimo aspetto, basti considerare che le due palleggiatrici sono entrambe classe 2003. 

Il futuro

Rimarrà ancora in Calabria Bruno Napolitano? Ecco la sua risposta: «Il mio contratto scade quest’anno. Ci sono tante valutazioni da fare e verranno fatte al momento opportuno. Adesso bisogna pensare a fare il meglio possibile in questa stagione».

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