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Padre Fedele Bisceglia, finito sotto accusa per le molestie ad una suora, è giunto ieri mattinata a San Pietro con due camper per chiedere a Papa Benedetto XVI di essere ascoltato in seguito alla sua vicenda giudiziaria. «Sono qui per gridare la mia innocenza», ha detto, mentre le forze dell’ordine si sono attivate tempestivamente per evitare che padre Fedele, sospeso dall’Ordine dei Cappuccini, riuscisse a entrare nell’area riservata. Padre Fedele, arrivato insieme ad un gruppo di fedeli, si è fermato al di là delle transenne che delimitano l’ingresso nella piazza. I sostenitori di padre Fedele hanno innalzato degli striscioni con sopra scritto: “Amerò sempre Chiesa, Papa e Ordine Cappuccino”; “Voglio continuare ad aiutare i poveri, bambini abbandonati, donne maltrattate, solo tu Santo Padre puoi aiutarmi”. E ancora, i poveri dell’Oasi francescana di Cosenza (struttura creata dal nulla dal monaco e ora strappatagli), che lo hanno seguito fino a Roma, hanno esposto cartelli che riportano il nome della suora che lo ha accusato e recitano: “Ridateci il nostro padre Fedele”, “Molte lacrime hanno versato i veri cristiani per l’infamante calunnia”. «Ritorno sulle piazze e sui marciapiedi per proclamare la mia innocenza e per aiutare i poveri e le famiglie bisognose. Esiste la povertà nascosta, raccogliamo viveri, medicinali e indumenti”, ha detto Padre Fedele, che ha anche annunciato l’invio di una richiesta d’aiuto al Consiglio Superiore della Magistratura con cui chiede che il “massacro” finisca e il processo a suo carico termini al più presto. A Fedele Bisceglia, non è stato poi consentito l’ingresso in piazza San Pietro e lo stesso, con i suoi “fedeli”, si è recato nella vicina piazza piazza Paolo VI, sulla quale si affaccia la Congregazione della Dottrina della Fede, che tra l’altro è competente sulle violazioni al voto di castità. Padre Fedele, solo alcuni giorni fa aveva ottenuto l‘annullamento del divieto di espatrio. Una decisione arrivata dopo l’annullamento dell’obbligo di firma e di residenza. Tre decisioni favorevoli all’ex frate, anche se il processo a suo carico è ancora lungo.

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