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Sarà eseguita oggi nell’obitorio di Castrovillari l’autopsia sui corpi di Rosellina e Barbara Indrieri, 45 e 26 anni, mamma e figlia, barbaramente uccise mercoledì sera nella loro abitazione di San Lorenzo del Vallo. La Procura della Repubblica di Castrovillari, che conduce le indagini sul caso in stretta collaborazione con la Dda di Catanzaro, che nei prossimi giorni dovrebbe assumere la titolarità del caso, ha affidato l’incarico agli specialisti di medicina legale Di Mizio e Gentile.

I carabinieri piantonano in ospedale Silos De Marco, 24 anni, l’altro figlio di Rosellina Indrieri e Gaetano De Marco, miracolosamente sfuggito alla furia dei sicari. Ferito all’inguine e al tronco, ha finto d’essere morto riuscendo così a salvarsi la vita, aspettando che i killer lasciassero l’abitazione e correndo poi nella stanza da letto in cui il padre dormiva tranquillamente, per avvisarlo di quanto successo: «Papà ci hanno sparato, mamma è morta». Proprio Gaetano De Marco, 54 anni, era l’obiettivo principale dei killer, che appare sempre più probabile abbiano agito per vendicare l’omicidio di Domenico Presta, 22 anni, commerciante e figlio del boss Franco, latitante da due anni e considerato un killer spietato: gli sono contestati tre delitti. Suo figlio Domenico Presta è stato ucciso a colpi di pistola da Aldo De Marco, tecnico riparatore di radio e tv, che aveva un’attività poco lontano dal negozio di Presta.

I due spesso litigavano per questioni di parcheggio, sino alla lite fatale scoppiata il 17 febbraio, cioè esattamente un mese prima del duplice omicidio di San Lorenzo del Vallo. Una ritualità temporale con infiniti riscontri nella storia criminale. Subito dopo il delitto De Marco si costituì, venendo arrestato e rinchiuso in un carcere del Cosentino. Per evitare ritorsioni, la sua famiglia venne allontanata dal paese. Lo stesso non venne fatto per gli altri parenti stretti, come il fratello Gaetano e la sua famiglia, diventati così facile obiettivo di chi bramava dalla voglia di vendicare Domenico Presta. Nè, nel frattempo, si è riusciti a catturare Franco Presta. A dramma consumato, Gaetano De Marco è stato spostato in una località protetta. A San Lorenzo del Vallo, intanto, continua a regnare un assordante silenzio omertoso. Gli inquirenti hanno chiarito che qualcuno ha parlato ma è come se non lo avese fatto poichè ha fornito elementi inutili a livello investigativo. Silenzio da parte dei vicini dei De Marco che abitavano al terzo piano d’una palazzina popolare. Hanno dichiarato di non essersi accorti di nulla, scambiando i colpi delle armi da fuoco con i tuoni del temporale che era in corso. Carabinieri e polizia stanno intensificando le ricerche di Franco Presta e di altri suoi congiunti anche loro latitanti. In questa fase sono loro i sospettati principali di quanto successo una manciata di minuti prima delle 21 di mercoledì.

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