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COSENZA – Udienza preliminare fissata al 20 maggio per i 61 indagati per i presunti falsi esami sostenuti presso la facoltà di Lettere e filosofia dell’Unical tra questi il professore Daniele Gambarara e il giornalista Pino Nano. La richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura della Repubblica di Cosenza e da quella di Catanzaro che stanno operando in coordinamento per lo svolgimento dell’inchiesta è stata presenta al gup Giovanna Mastroianni che dovra decidere anche su tredici richieste di archiviazione.

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SULL’OPERAZIONE CENTODIECI E LODE

Inoltre, 3 studentesse hanno chiesto il patteggiamento della pena a sei mesi e venti giorni per falso e frode informatica, richiesta su cui i pm titolari dell’inchiesta, Antonio Bruno Tridico (Cosenza) e Alessia Miele (Catanzaro) si sono espressi favorevolmente. La parola ultima spetta adesso al gip di Catanzaro, che valuterà la congruità della pena. Si procederà quindi con l’emissione della prima sentenza di “Centodieci e lode”, inchiesta aperta nella primavera del 2011 dalla procura di Cosenza su denuncia presentata dal rettore dell’Unical, Giovanni Latorre. Le tre studentesse hanno sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità e le due che nel frattempo si erano laureate rischiano ora la revoca del titolo. A una sono stati contestati 12 esami; a un’altra 10 e alla terza nove.

Prove che erano state inserite – forse con la complicità di segretari compiacenti – come “superate” nei rispettivi piani di studio e che, invece, non sarebbero state mai sostenute davanti ai professori. Si sospettano false firme sugli statini o l’ingresso nel sistema informatico dell’università per modificare i dati. Le richieste di archiviazione riguardano quegli studenti ai quali è stato contestato un modesto numero di esami, che alla fine sono risultati “puliti”. Sono cioè usciti fuori gli statini che hanno confermato il reale superamento. La maggior parte degli indagati che ora rischiano il rinvio a giudizio sono studenti. Ci sono anche una tutor, tre addette alla segreteria e un docente. Gli esami contestati spaziano dal 2004 al 2011. Il tutto ha avuto inizio dalla denuncia di un docente di Lettere che non riconobbe la firma apposta sullo statino di una laureanda. Il prof informò l’allora preside di Lettere e Filosofia Raffaele Perrelli. Quindi la denuncia in Procura, col relativo fascicolo affidato al pm Tridico, Nel corso delle indagini gli agenti della Digos di Cosenza hanno acquisito numerosi incartamenti, relativi alla carriera universitaria degli indagati. Sono stati analizzati piani di studi e libretti universitari; controllato il sistema informatico per la registrazione degli esami (“Uniwex”). Ora le prime ufficiali ammissioni di responsabilità, con tanto di patteggiamento della pena. 

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