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Nell’immaginario collettivo dei cosentini di qualche anno fa c’erano due colli… da non nominare invano: Colle Triglio per via del carcere (attuale sede della Pinacoteca nazionale di Palazzo Arnoni) e colle Mussano… il luogo dell’eterno riposo… il cimitero.
Ora il nome negativo di Colle Triglio è solo un ricordo, mentre Colle Mussano continua a crescere come la città dei morti, si edificano cappelle e loculi che non bastano mai, se è vero il dato che ogni anno in città terminano la loro vita 1.200 persone, di cui almeno 800 chiedono di essere sepolti nel cimitero cittadino. Durante la commemorazione del 2 novembre di quest’anno ho potuto assistere ad una Messa e al saluto, al termine della celebrazione, di don Pierino Vaccaro, da molti anni cappellano del Cimitero. Pur prestando il suo servizio pastorale in un luogo come il camposanto, don Pierino ha un sogno e al termine della Messa l’ha voluto esplicitare: «Quando vedo una bara bianca, penso che un altro piccolo angelo abbia raggiunto il cielo, ma chiedo sempre agli addetti ai servizi cimiteriali di non lasciarla nell’obitorio insieme agli altri defunti. La tengo in chiesa vicino a Gesù…, sogno che si possa realizzare anche a Cosenza un luogo dove i piccoli angeli possano stare insieme, come avviene in altre città italiane».
Qualcuno, un po’ di tempo fa, gli aveva promesso di aiutarlo a realizzare questo sogno…, ma ancora niente è stato concretizzato.
Dopo il 2 novembre, il silenzio ritorna a Colle Mussano, mentre don Pierino continua a consolare chi è colpito negli affetti più cari e a sognare il luogo dei piccoli angeli cosentini.

Nell’immaginario collettivo dei cosentini di qualche anno fa c’erano due colli da non nominare invano: Colle Triglio per via del carcere (attuale sede della Pinacoteca nazionale di Palazzo Arnoni) e colle Mussano, il luogo dell’eterno riposo…il cimitero.

Ora il nome negativo di Colle Triglio è solo un ricordo, mentre Colle Mussano continua a crescere come la città dei morti, si edificano cappelle e loculi che non bastano mai, se è vero il dato che ogni anno in città terminano la loro vita 1.200 persone, di cui almeno 800 chiedono di essere sepolte nel cimitero cittadino. Durante la commemorazione del 2 novembre di quest’anno ho potuto assistere ad una Messa e al saluto, al termine della celebrazione, di don Pierino Vaccaro, da molti anni cappellano del Cimitero. Pur prestando il suo servizio pastorale in un luogo come il camposanto, don Pierino ha un sogno e al termine della Messa l’ha voluto esplicitare: «Quando vedo una bara bianca, penso che un altro piccolo angelo abbia raggiunto il cielo, ma chiedo sempre agli addetti ai servizi cimiteriali di non lasciarla nell’obitorio insieme agli altri defunti. La tengo in chiesa vicino a Gesù…, sogno che si possa realizzare anche a Cosenza un luogo dove i piccoli angeli possano stare insieme, come avviene in altre città italiane».

Qualcuno, un po’ di tempo fa, gli aveva promesso di aiutarlo a realizzare questo sogno, ma ancora niente è stato concretizzato. Dopo il 2 novembre, il silenzio ritorna a Colle Mussano, mentre don Pierino continua a consolare chi è colpito negli affetti più cari e a sognare il luogo dei piccoli angeli cosentini.

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