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Da sempre Cosenza è una città doppia, retaggio della parte vecchia e di quella nuova. Avevamo due campi di calcio, il “Morrone” ed il “San Vito”, due ferrovie “attaccate” quella dello Stato e la Calabro-Lucane, due edifici delle Poste, due palazzi Comunali… E potremmo continuare. Cosenza aveva (ed il verbo al passato è d’obbligo) anche due librerie Domus. Quella di corso d’Italia (o attuale via Luigi Fera) e quella di via Montesanto. I proprietari della Domus provenivano da una famiglia storica di librai cosentini: i Calderaro. 

Ora la Domus Universitaria (o Luce – Libreria Universitaria Calabrese Editrice) ha da poco chiuso i battenti. Le saracinesche sono abbassate e non fanno più bella mostra di sé le coloratissime copertine di libri che venivano esposte. Ogni vetrina aveva il suo argomento, si passava dai saggi, all’attualità, all’arte per finire ad un’intera sezione dedicata all’editoria calabrese. Un po’ di tempo fa mi disse un distributore nazionale di libri che lo spazio espositivo della Domus Universitaria «era il più grande da Napoli a Palermo». 

Tanti, anche attraverso facebook, hanno espresso un po’ di tristezza nel vedere chiusa la Domus di corso d’Italia, ma la novità invece viene dall’altra Domus, quella di via Montesanto. Dal prossimo 24 aprile, ogni 15 giorni, sempre di giovedì, nel giardino retrostante la libreria, alcuni autori presenteranno i propri libri; ma nell’idea degli organizzatori, anche musica, lettura di brani e si concluderà sempre brindando con del buon vino calabrese. Si inizia con il professor Pietro De Leo, che presenterà il suo testo su Bernardino Telesio «omaggio al primo degli uomini nuovi».

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